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La Divina commedia / Божественная комедия. Книга для чтения на итальянском языке
La Divina commedia / Божественная комедия. Книга для чтения на итальянском языке
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La Divina commedia / Божественная комедия. Книга для чтения на итальянском языке



Puote[8 - puote – cтарая форма глагола potere; puote = puo] omo avere in sé man violenta
e ne’ suoi beni; e però nel secondo
giron convien che sanza pro si penta


qualunque priva sé del vostro mondo,
biscazza e fonde la sua facultade,
e piange là dov’ esser de’ giocondo.


Puossi far forza ne la deitade,
col cor negando e bestemmiando quella,
e spregiando natura e sua bontade;


e però lo minor giron suggella
del segno suo e Soddoma e Caorsa
e chi, spregiando Dio col cor, favella.


La frode, ond’ ogne coscienza è morsa,
può l’omo usare in colui che ’n lui fida
e in quel che fidanza non imborsa.


Questo modo di retro par ch’incida
pur lo vinco d’amor che fa natura;
onde nel cerchio secondo s’annida


ipocresia, lusinghe e chi affattura,
falsità, ladroneccio e simonia,
ruffian, baratti e simile lordura.


Per l’altro modo quell’ amor s’oblia
che fa natura, e quel ch’è poi aggiunto,
di che la fede spezial si cria;


onde nel cerchio minore, ov’ è ’l punto
de l’universo in su che Dite siede,
qualunque trade in etterno è consunto».


E io: «Maestro, assai chiara procede
la tua ragione, e assai ben distingue
questo baràtro e ’l popol ch’e’ possiede.


Ma dimmi: quei de la palude pingue,
che mena il vento, e che batte la pioggia,
e che s’incontran con sì aspre lingue,


perché non dentro da la città roggia
sono ei puniti, se Dio li ha in ira?
e se non li ha, perché sono a tal foggia?».


Ed elli a me «Perché tanto delira»,
disse, «lo ’ngegno tuo da quel che sòle?
o ver la mente dove altrove mira?


Non ti rimembra di quelle parole
con le quai la tua Etica pertratta
le tre disposizion che ’l ciel non vole,


incontenenza, malizia e la matta
bestialitade? e come incontenenza
men Dio offende e men biasimo accatta?


Se tu riguardi ben questa sentenza,
e rechiti a la mente chi son quelli
che sù di fuor sostegnon penitenza,


tu vedrai ben perché da questi felli
sien dipartiti, e perché men crucciata
la divina vendetta li martelli».


«O sol che sani ogne vista turbata,
tu mi contenti sì quando tu solvi,
che, non men che saver, dubbiar m’aggrata.


Ancora in dietro un poco ti rivolvi»,
diss’ io, «là dove di’ ch’usura offende
la divina bontade, e ’l groppo solvi».


«Filosofia», mi disse, «a chi la ’ntende,
nota, non pure in una sola parte,
come natura lo suo corso prende