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Centro Storico - Porta Palazzo E Dintorni 1990
Centro Storico - Porta Palazzo E Dintorni 1990
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Centro Storico - Porta Palazzo E Dintorni 1990


G.P.

G (#ulink_442ce482-6cb4-51cf-a356-8386992b739b)uido Pagliarino (#ulink_442ce482-6cb4-51cf-a356-8386992b739b)

C (#ulink_442ce482-6cb4-51cf-a356-8386992b739b)ENTRO STORICO - PORTA PALAZZO E DINTORNI 1990 (#ulink_442ce482-6cb4-51cf-a356-8386992b739b)

Racconto corale in versi (#ulink_442ce482-6cb4-51cf-a356-8386992b739b)

Vincenzo il razzista (#ulink_442ce482-6cb4-51cf-a356-8386992b739b)

Vincenzo una volta faceva le critiche ai napoli

e ladri puttane e assassini son tutti dei loro,

e appena ci parli ti cavano fuori il coltello,

e prima gli vengono mosci a implorare un lavoro

e quando li ha assunti, gli fanno tre mesi di mutua,

che dicono ai nostri «Torino è un paese di vacche»

e, invece, son loro che ciànno le donne più lasche,

appunto le chiudono in casa nei loro paesi,

e quando poi sono nel largo e hanno l'uomo distante,

lo fanno con tutti di sopra, di dietro e davanti.

Da quando suo figlio ha sposato una donna del Sud,

Vincenzo dei napoli dice né bene né male.

Fortuna che adesso a Torino ci sono i marocchi,

così nuovamente ha qualcuno cui fare le critiche.

Abdùl Satelèch (#ulink_442ce482-6cb4-51cf-a356-8386992b739b)

Abdùl Satelèch prega Dio su un tappeto verzino

che fu di suo padre e del padre del nonno del padre.

Da quando è venuto a Torino fuggendo dall'Africa,

il suo tappetino lo tiene ravvolto alla vita

e solo lo spiega a pregare rivolto alla Mecca.

Abdùl Satelèch sta su un'auto sul corso Valdocco

trovata relitta e stargata e vi mangia e vi dorme:

non vuole ammassarsi in soffitte affittate da cinici

a più di duecento migliaia di lire per mese,

tra gente che pecca sfidando la Legge, che spaccia

o fa le rapine alle donne e agli anziani indifesi.

Lui tira il carretto per conto di qualche ambulante

e fa le consegne dei fiori per Lucio il fioraio

– a volte, qualcuno lo chiama a portare dei mobili

e allora guadagna quel giorno tre volte di più – .

La sera lo vedono in tanti che stende il tappeto

tra gli alberi in mezzo alle àuto e si volge al Signore,

né più lui s'accorge di voci, di rombi, di clacson,

di gente che attorno lo guarda ridendo di lui.

Poi mangia da solo e la notte la passa sull'auto;

gli stracci e i giornali d'inverno gli bastano appena

e quasi congela, ma Abdùl chiede niente a nessuno.

Quest'uomo, di certo, è nel cuore dell'unico Dio.

Volevano fargli la pelle laggiù al suo paese

perché non taceva di fronte ai soprusi d'un capo;

ma pure a Torino c'è gente che vuole che muoia:

Omàr Salazìm gli ha proposto di vendere droga,

e lui gliel'ha detto che il male è nemico del Bene

e più non gli parli e gli resti voltato e distante.

Omàr l'ha giurato, che o cede o gli toglie la vita,