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Preparazione Alle Abilità Di Base Dello Psicologo Clinico-Sanitario
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Preparazione Alle Abilità Di Base Dello Psicologo Clinico-Sanitario


A loro volta i disturbi somatoformi (F45) possono suddividersi in:

–F45.0 Disturbo della somatizzazione.

–F45.1 Disturbo somatoforme indifferenziato.

–F45.2 Disturbo ipocondriaco.

–F45.3 Disfunzione vegetativa somatoforme.

–30 Cuore e sistema cardiovascolare.

–31 Tratto gastrointestinale alto.

–32 Tratto gastrointestinale basso.

–33 Sistema respiratorio.

–34 Sistema urogenitale.

–38 Altri organi e sistemi.

–F45A Disturbo del dolore persistente somatoforme.

–F45.8 Altri disturbi somatoformi.

–F45.9 Disturbo somatoforme non specificato.

Infine, per ognuno di questi sottoparagrafi vengono specificati i criteri di inclusione e di esclusione, come la sintomatologia prevedibile e la sua durata ed evoluzione, per poter stabilire in modo chiaro la relativa diagnosi. Ad esempio riguardo al disturbo della somatizzazione (F45.0):

“I tratti principali sono sintomi fisici multipli, ricorrenti e spesso mutevoli di almeno due anni di durata. La maggior parte dei pazienti hanno una lunga e complessa storia di contatti con servizi sanitari di cure primarie e specializzate, durante i quali sono state condotte diverse prove negative e operazioni espolrative infruttuose. I sintomi possono fare riferimento a qualsiasi parte o sistema del corpo. Il corso del disturbo è cronico e fluttuante, e spesso è associato ad alterazioni nella vita sociale, familiare e interpersonale. I quadri con sintomi di breve durata (meno di due anni) o poco appariscenti devono essere classificati all’interno del disturbo somatoforme indifferenziato (F45.1).

Disturbo psicosomatico multiplo

Esclude: infermità simulata (simulatori consapevoli) (276.5).

A. Deve avere precedenti di almeno due anni di segnalazioni di sintomi multipli e variabili, che non possono essere spiegati da nessun disturbo fisico rilevabile. (Qualsiasi disturbo fisico che si scopra coincidente non spiegherebbe la gravità, l’estensione, la varietà e la persistenza delle rimostranze fisiche o della disabilità sociale). Se sono presenti alcuni sintomi chiaramente dovuti ad una iperattività vegetativa, questi non costituiscono la caratteristica principale del disturbo, nel senso che non sono particolarmente persistenti e fastidiosi.

B. La preoccupazione per i sintomi provoca un malessere persistente e conduce il paziente alla ricerca di ripetute consulenze (tre o più) e controlli, tanto nei servizi di cura primaria come in quelli specializzati. In assenza di servizi medici, per motivi di accessibilità o economici, il paziente si cura da solo continuamente o effettua diverse consulenze presso guaritori locali o personale paramedico.

C. Vi è un rifiuto continuo ad accettare la riassicurazione da parte dei medici sul fatto che non esiste una causa biologica che spieghi i sintomi somatici (l’accettazione di tali precisazioni nel corso di un breve periodo, ad esempio poche settimane durante o immediatamente dopo i controlli, non esclude questa diagnosi).

D. Bisogna avere un totale di sei o più dei sintomi della seguente lista, che si verificano in almeno due gruppi differenti:

Sintomi gastrointestinali:

1. Dolore addominale;

2. Nausea;

3. Sensazioni di pienezza addominale o di meteorismo;

4. Amaro in bocca o lingua saburrale;

5. Avvisaglie di vomito o rigurgitazione di alimenti;

6. Avvisaglie di movimenti intestinali rapidi o diarrea mucosa o liquida.

Sintomi cardiovascolari:

7. Respiro affannoso senza aver compiuto sforzi;

8. Dolore toracico.

Sintomi urogenitali:

9. Disuria o segni di minzione frequente;

10. Sensazioe sgradevole ai genitali o intorno ad essi.

11. Segni di secrezioni vaginali eccessive o inusuali.

Sintomi cutanei e di dolore:

12. Segni di macchie o di decolorazione della pelle;

13. Dolore ad arti, estremità o articolazioni;

14. Sensazione sgradevole di formicolio o di arti addormentati.

E. Il criterio di esclusione utilizzato con più frequenza. I sintomi non si verificano solo nel corso di un qualche disturbo schizofrenico o collegato (F20-F29), di un disturbo dell’umore (emotivo) (F30-F39), o di un attacco di panico (F41.0).

Riguardo al D.S.M., l’ultima versione, la V, è stata pubblicata nel 2013, ed è stato redatto dall’Associazione Statunitense di Psichiatria. A differenza del C.I.E.-10 che tratta di altre patologie, il D.S.M. tratta esclusivamente la problematica relativa alla salute mentale.

Viene qui impiegata una classificazione simile, con l’indicazione del tipo di disturbo, la sua definizione, i sintomi, la prevalenza(il numero di casi per ogni mille), le conseguenze, la diagnosi differenziale, la comorbilità (presenza di altri disturbi nello stesso tempo), criteri di diagnosi.

Un’informazione più dettagliata e completa di quella offerta dal C.I.E.-10, che alcuni Paesi hanno aggiornato creando la loro “propria” versione.

Continuando con l’esempio precedente riguardo al disturbo dei sintomi somatici 300.82 (F45.1):

A. Uno o più sintomi somatici che provocano malessere o danno luogo a problemi significativi nella vita quotidiana.

B. Pensieri, sentimenti e comportamenti eccessivi relazionati a sintomi somatici associati alla prepccupazione per la salute, come viene messo in evidenza da una o più delle seguenti caratteristiche:

1. Pensieri sproporzionati e persistenti sulla gravità dei propri sintomi.

2. Grado persistentemente elevato di ansia riguardo alla propria salute o sintomi.

3. Tempo ed energia eccessivi dedicati a questi sintomi e alla preoccupazione per la salute.