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Aspetti Psicologici Nei Tempi Della Pandemia
Aspetti Psicologici Nei Tempi Della Pandemia
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Aspetti Psicologici Nei Tempi Della Pandemia


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Capitolo 2. Reazioni al COVID-19

Una delle maggiori difficoltà che le autorità devono affrontare è come gestire la popolazione in modo che rispettino le raccomandazioni e le indicazioni volte a superare un problema di salute con il minor numero di contagiati e deceduti.

Da notare è anche il fatto che ci sono paesi che storicamente sono stati puniti più di altri rispetto all’afflizione di un problema di salute pubblica, come nei paesi asiatici e africani in cui sono sorti focolai di maggiore o minore gravità in diverse occasioni. In quei paesi dunque la popolazione è più consapevole dell’importanza di conformarsi alle misure stabilite dal proprio governo e quindi sono meglio preparati ad affrontare la malattia rispetto a quei paesi che non vivono un’emergenza sanitaria da molto tempo. Per quanto riguarda le misure raccomandate dall’OMS per far fronte alla diffusione del COVID-19, sono stati formulati una serie di suggerimenti che sono stati comunicati dai governi ai propri cittadini come misure per prevenire la diffusione del virus e cercare di controllare il numero di contagi (@minsalud, 2020) (vedi illustrazione 15 (#x18_id_Toc36959743)).

illustrazione 15 Misure contro il COVID-19[9 - Il ministero della salute spagnolo comunica che il paese rimane a zero casi sospetti e zero casi confermati di coronavirus e invita ad unirsi nella prevenzione della malattia adottando alcune raccomandazioni, indicate nell’immagine.]

Sebbene queste misure siano presentate come di base ed essenziali, non tengono conto di un fenomeno descritto in letteratura come effetto IKEA, per il quale il consumatore si sente meglio e più realizzato se compie azioni di medio livello di difficoltà imparando qualcosa, come ad esempio il montaggio di un armadio prefabbricato seguendo le istruzioni incluse.

Un fenomeno scoperto dalla ricerca congiunta tra la Harvard Business School, la Yale University e la Duke University (Norton, Mochon, & Ariely, 2012) nel tentativo di analizzare il motivo per cui aziende come IKEA avevano avuto così tanto successo negli ultimi anni.

Per questo, dopo aver verificato molte variabili, i ricercatori hanno capito che il coinvolgimento del cliente nelle attività di “costruzione” attraverso l’assemblaggio di elementi secondo uno schema precedente da seguire, sembra creare un certo grado di soddisfazione personale per avere completato un’attività creativa.

Per verificare tale teoria hanno utilizzato diverse attività a cui hanno partecipato i volontari, a cui è stato chiesto di valutare finanziariamente il prodotto finale per ciascuno dei compiti affidati, fossero quelli più vicini all’attività “naturale” di un prodotto IKEA, come quello di assemblare una scatola, o altri come quello di fare una figura di carta usando la tecnica di Origami.

I risultati riportano che i “costruttori” hanno valutato maggiormente il loro lavoro (purché gli fosse stato permesso di concludere), anche rispetto a quello svolto dagli esperti che, nonostante fossero di miglior qualità, non avevano prodotto lo stesso livello di soddisfazione.

Pertanto, è stato dimostrato che il coinvolgimento in ciò che viene fatto aumenta il valore soggettivo di ciò che viene costruito con le nostre stesse mani, anche se non è correttamente assemblato, rispetto a ciò che possiamo acquistare già assemblato.

Questo effetto, battezzato come effetto IKEA dal marchio che ha reso popolare il “fai da te”, è già stato visto in altri marchi e aziende che offrono questa esperienza creativa di partecipazione alla costruzione del prodotto finale.

In altre parole, e sulla base di questi risultati, nella misura in cui la popolazione adotti azioni per fermare la diffusione di COVID-19 e queste implichino un livello medio di difficoltà, i cittadini si sentiranno più soddisfatti sentendo che stanno effettivamente contribuendo all’arresto dell’avanzamento della malattia. D’altro canto, se alla popolazione viene chiesto solo di eseguire azioni di bassa difficoltà, come lavarsi le mani o mantenere le distanze, ciò provocherà una certa sensazione di mancanza di coinvolgimento rispetto a tali misure sanitarie, poiché si avrà la sensazione che “tutto è nelle mani del governo”, causando così non solo insoddisfazione verso la situazione, ma una mancanza di aderenza a tali misure.

Aspetti psicologici che, a causa dell’ignoranza o della mancanza di lungimiranza da parte delle autorità, possono essere alla base del fatto che l’efficacia delle campagne volte ad adottare comportamenti sanitari sia in molti casi limitata.

Pertanto, e ad esempio quando si adottano misure di confinamento, che non comportano alcuna attività “speciale”, ciò può portare ad un certo sentimento di delusione, ad avere la sensazione che non si stia facendo nulla mentre si vedono altri professionisti, principalmente i sanitari, i corpi e le forze di sicurezza, lavorare a volte al di là dei loro mezzi contro questa pandemia.

Così, quando sono emerse particolari iniziative per contribuire da casa, ad esempio tra gli utenti di stampanti 3D per la stampa di attrezzature per ospedali, o anche nel caso della produzione di mascherine, i cittadini si sono buttati in questi lavori, avendo la sensazione di star davvero facendo qualcosa per combattere gli effetti negativi del COVID-19 (@Newtral, 2020) (vedi illustrazione 16 (#x19_id_Toc36959744)).

illustrazione 16 Tweet Volontari Stampanti 3D[10 - Newtral (sito di informazione) dà la notizia che migliaia di persone con stampanti 3D stanno provando ad aiutare il personale sanitario creando mascherine, visiere e respiratori nelle loro case.]

Azioni di solidarietà che non si sono fermate qui, dal momento che alcune persone si sono organizzate volontariamente e altruisticamente per fare acquisti e distribuirle tra le case degli anziani, impedendo loro di uscire per strada ed esporsi al contagio, poiché secondo alcune statistiche questo è il gruppo più a rischio per gli effetti negativi del COVID-19.

Sebbene si stia verificando una situazione eccezionale, ogni anno la popolazione è esposta al fenomeno dell’influenza stagionale, che ha un effetto importante soprattutto tra i gruppi più a rischio e per la quale, con l’arrivo della stagione fredda, i media seguono le indicazioni del Ministero della Salute divulgando una serie di raccomandazioni volte a prevenire il contagio, oltre a informare sulla necessità di vaccinarsi per evitare l’influenza, in particolare tra i gruppi a rischio. Qualcosa a cui ci si è abituati, ma che si porta dietro un grande lavoro di analisi psicologica su come i diversi gruppi rispondono.

Pertanto, le campagne volte ad accrescere la consapevolezza di alcune sane abitudini tra la popolazione comportano una pianificazione e uno studio per scoprire l’obiettivo perseguito e il destinatario delle stesse, che di solito sono i gruppi più a rischio, cercando di avvicinarli il più possibile.


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