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La Lista Dei Profili Psicologici
La Lista Dei Profili Psicologici
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La Lista Dei Profili Psicologici


Luogo desiderato e temuto allo stesso tempo. Baluardo di una stirpe di cavalieri, si dice che siano discendenti dei crociati che andarono in Terra Santa.

Su questo argomento la realtà si confonde con la fantasia. La tradizione vuole risaltare la maestosità di quei cavalieri, suggerendo che erano guardiani di grandi tesori che accumulavano con sospetto, e che inoltre, possedevano reliquie portate dalla Terra Santa; tra queste, la più preziosa, il Santo Graal.

Ma beh, questo può essere vero oppure no, perchè così tanti luoghi si sono autoproclamati possessori temporanei di questa prestigiosa reliquia, che è impossibile conoscere la verità.

Se avessi avuto più tempo per scambiare informazioni con questo Maestre, di certo avrei potuto chiarire questa e altre situazioni, che ancora oggi circondano di mistero le mitologiche figure di uomini così valorosi e ingegnosi da essere stati in grado di tener testa alle orde di Solimano il Magnifico.

Un personaggio del quale ho fatto una delle mie analisi dei profili psicologici, come ad altri grandi della storia come Napoleone, o lo stesso Alessandro Magno ma, a causa del fatto che sono vissuti in un tempo molto lontano, non ho potuto raccogliere altro che aneddoti, che fossero dei loro sudditi che raccontavano la bontà della loro figura, o dei suoi avversari, che raccontavano quanto fossero crudeli e spietati.

Qualcosa che mi ha spinto a scegliere personaggi più recenti, dei quali esisteva documentazione e anche qualcosa scritto da essi stessi. In questo modo, mi era più facile avvicinarmi alla vera personalità, e scoprire quali erano le loro ambizioni e desideri, ma anche cosa temevano ed evitavano.

Chiusi la porta della stanza e mi diressi in camera da letto, dove mi sdraiai, pensieroso, sul letto. “Ma che situazione strana!”, dissi tra me e me, se già il pomeriggio era stato strano, quello era la ciliegina sulla torta.

Aprii il raccoglitore e sparsi il contenuto sul letto, erano tre mucchietti di fogli con una clip che teneva insieme ciascuno di essi; presi il primo e con mia grande sorpresa era il curriculum di un giovane di vent’anni, con le informazioni su dove aveva studiato, che pratica professionale aveva e i posti di lavoro a cui aspirava.

Nel secondo foglio dello stesso gruppo, ho trovato il suo certificato di nascita, con il giorno, l’ora, il luogo di nascita, i dati della madre e il nome dell’ospedale.

Nel terzo foglio, c’era una mappa della città di New York, e, spillato a essa, un biglietto aereo.

Lo esaminai con attenzione e mi resi conto, con mia grande sorpresa, che era un biglietto aereo a mio nome per il lunedì successivo, “Come?”, mi chiesi stupito,“e se non avessi superato la prova?”.

“Tutto qui?”― esclamai, rendendomi conto che non avevo molte informazioni su questa persona, nè su ciò che dovevo fare al riguardo.

La cosa più importante al momento di redigere un profilo è proprio avere più informazioni possibili, soprattutto se sono di prima mano, da parte di qualche familiare o amico stretto o dalla persona da analizzare, e con quelle informazioni potevo al massimo fare una descrizione molto generica.

Guardai gli altri due mucchi e avevano le stesse scarse informazioni, ma rispettivamente c’era dentro un biglietto per Parigi e uno per Vienna.

“Bene, almeno le destinazioni non sono male”― dissi tra me e me dopo essermi accorto che ciascuno dei biglietti avevano date divise di una settimana uno dall’altro.

Vale a dire, dovevo andare, incontrarmi con le persone, analizzarle e tornare a casa. Il tutto nel tempo record di una settimana, perchè il lunedì seguente dovevo fare lo stesso in un’altra destinazione.

Non ricordo di aver viaggiato con tanta fretta, neppure quando dovevo andare a qualche congresso scientifico ai quali andavo per conoscere le uiltime ricerche della mia materia; mi piaceva trascorrere qualche giorno nella città di destinazione per conoscere i suoi costumi e tradizioni, ma così era troppo.

“Meno male che Parigi e Vienna non sono molto lontane, non immagino quello che sarebbe potuto accadere se fosse stata Sydney, nel viaggio avrei perso almeno due giorni, uno all’andata e uno al ritorno, ma perchè avranno tanta fretta?”― mi chiedevo mentre raccoglievo i fogli e li rimettevo nel raccoglitore che mi avevano portato, sistemandolo su un tavolino che avevo in camera, quando all’imrovviso:

–Apra la porta!― si sentì dire con voce decisa.

–Apra o buttiamo giù la porta― disse un’altra voce in tono minaccioso.

–Chi siete?― chiesi, mentre mi avvicinavo alla porta della camera da letto.

–Apra, ho detto!― rispose in tono autoritario.

–Andatevene o chiamo la polizia!― risposi, stanco di tante sorprese in un solo giorno.

Non avevo ancora finito di parlare che sentii un gran rumore, e una luce accecante illuminò la camera da letto e misi la mano sulla porta per isolarmi così dal resto della suite, ma non ne ebbi il tempo.

Sentii un forte fischio nelle orecchie. Non ci vedevo più, gli occhi mi lacrimavano, e facevo fatica a respirare; era una sensazione così sgradevole che quasi non riuscivo a pensare a quello che stava succedendo.

–Si sieda!, si sieda!― disse qualcuno mentre mi evitava di barcollare per la stanza.

–Mi sente?― chiese una voce molto alta, ma la sentii appena perchè avevo la testa come se stesse per esplodere.

–Aspetti che le passi, metta la testa tra le ginocchia e si rilassi― disse qualcuno che sentii a malapena.

Non so quanto tempo sia passato, ma non ricordo di aver vissuto una situazione così sgradevole negli ultimi anni. Era come si mi facesse male tutto,ma allo stesso tempo mi sentivo stretto e volevo liberarmi. Avevo caldo e freddo nello stesso tempo,e nonostante aprissi gli occhi di tanto in tanto, vedevo solo ombre.

–Sta bene?― riuscii a sentire dopo un momento.

–Chi?― riuscci a chiedere, senza poter vedere nulla.

–E’ solo una granata stordente, non è niente di che!― rispose una seconda voce in tono sarcastico.

–Una granata, siete pazzi?― dissi in tono sarcastico tentando di alzarmi, quando mi resi conto che qualcosa mi teneva insieme le mani.

–Si calmi e non cerchi di alzarsi, è in arresto ed è legato mani e piedi con fascette di plastica a mo’ di manette.

–Ammanettato? Che ho fatto?― chiesi cercando di sfregarmi gli occhi, per capire se riuscivo a vedere qualcosa.

–Che cosa non ha fatto, vorrà dire― chiese quello che usava il sarcasmo come modo di parlare.

–Lei è d’accordo con le accuse di intralcio alla giustizia e coinvolgimento in un’organizzazione sospettata di riciclaggio di denaro?― disse la voce autoritaria.

–Appartenenza a cosa…?, io lavoro e basta― risposi, senza sapere a cosa si riferissero.

–E questo?, Stava organizzando le sue prossime vacanze?― chiese in tono sarcastico.

–Quale?― chiesi, cercando di pulirmi gli occhi per vederci, ma avevo ancora la vista appannata.

–New York, Parigi, Vienna… che cosa ci va a fare?, In vacanza?― tornò a chiedere con sarcasmo.

–Mi hanno dato un incarico― risposi, senza capire cosa ci fosse di male in questo.

–Molto bene, continui a collaborare e avrà una pena ridotta― affermò quello che parlava in tono autoritario.

–Pena? Quale pena?― chiesi senza sapere neppure con chi stavo parlando.

–Non crederà che arriveremo a un accordo per scagionarla?, per questo c’è bisogno di molto più della sua testimonianza, dovremmo arrivare alla testa dell’organizzazione.

–Quale organizzazione?,quale testa?― chiesi confuso, perchè non riuscivo a capire a cosa era dovuta tutta quella situazione.

–Non lo sa, la testa, il massimo dirigente, quello che chiamano Maestre― disse il sarcastico.

“Maestre?”― mi chiesi tra me e me, cercando di rispolvere i problemi nel poco tempo che ero riuscito a recuperare. ―“Stanno cercando quelli con cui ho appena finito di parlare”.

–Non conosco nessun Mestre― affermai categoricamente per vedere la loro reazione.

–Sí, certo, allora ci siamo sbagliati. Abbiamo passato mesi sulle sue tracce, e anche quando ci ha portati in città, non sa quello che fa?, si è incontrato con lei e ha preso il primo volo di ritorno. Non le sembra sospetto? ―rispose con sarcasmo.