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Gli Esclusi
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Gli Esclusi


“Solo una”.

“Sì, va bene, Heng, ma solo perché sei malato. Cucinerò per te una fettina di capretto e il resto di noi mangerà il maiale”.

“La mia la vorrei al sangue, grigliata, senza curry, Wan. Ho una gran voglia di carne rossa, molto rossa”.

I ragazzi erano piuttosto sollevati del fatto che per ora loro padre non avesse intenzione di mangiarli.

Quando sembrò che Heng fosse andato a dormire in attesa della cena, Den chiese a sua madre se pensava davvero che un giorno o l’altro avrebbe voluto mangiarli.

“Oh, non penso proprio, Den, non se continuiamo a soddisfare i suoi desideri, anche se non sappiamo ancora bene quali siano”.

“Zia Da, cosa ne pensi delle condizioni di Heng?”

“Penso che sia molto interessante … davvero, davvero interessante. Ieri era in punto di morte; oggi, ogni ora che passa è più attivo, sebbene non assomigli per niente allo stesso Heng che conoscevamo e amavamo così tanto”.

“Dobbiamo aspettare di scoprire come sia il nuovo Heng, oppure se riavremo quello vecchio una volta che si sarà abituato alla sua nuova dieta e si sarà ripreso dalla mancanza di sangue nel corpo”, disse Wan.

“Le tue ipotesi forse non sono buone come le mie, ma devo ammettere che mi trovo in un territorio nuovo e seguo il mio istinto, ma con qualche suggerimento dei miei amici Spiriti; uno, addirittura, ha detto che la cosa più gentile da fare sarebbe ucciderlo e lasciargli cominciare una nuova vita.

“Cosa ne pensi di questo consiglio, Wan?”

“Ehm, ad essere del tutto sincera, penso che sia una misura piuttosto drastica, non credi, Zia Da?”

“Sì, sono d’accordo con te ed è per questo che non l’ho suggerito, ma si tratta comunque di un’opzione nel caso in cui le cose ci sfuggissero di mano”.

Durante questa conversazione, Heng sembrava che dormisse, ma le due donne non avevano controllato.

“Pensi che stia soffrendo, Zia Da?”

“Mi sembra piuttosto calmo. Parla di nuovo e non ha menzionato alcun malessere, perciò, se fossi in te, non mi preoccuperei troppo della sua condizione fisica. Tu lo conosci meglio di chiunque altro, quindi sta a te fare attenzione a qualsiasi segno di cambiamento mentale, che, poi, dovrai riferire a me in modo che possiamo discuterne”.

“D’accordo, Zia Da, lo farò. Senti, se hai altre cose da fare, non ti tratteniamo. I ragazzi si stanno comportando meravigliosamente: hanno preso il controllo di tutte le faccende, così che io possa stare con Heng, ma se vuoi un passaggio a casa, posso organizzartelo. Ti siamo tutti così grati per il tuo aiuto; Heng sarebbe morto senza di te e ne siamo ben consapevoli. Se mai ti servirà qualcosa, non dovrai far altro che chiedere”.

“Sì, grazie, Wan, magari vado a casa per qualche ora, ma vorrei vedere Heng mangiare il suo capretto, quindi, se potessi cenare con voi stasera sarebbe perfetto.

“Inoltre, non ti preoccupare del pagamento per ora. Heng è il mio nipote preferito e, poi, se fosse in mio potere, non farei accadere mai nulla a nessuno.

“Comunque, posso andare a casa a piedi e poi tornare … A che ora si cena?”

“Sette, sette e mezza, come al solito. Sarai la benvenuta”.

“Bene, allora vado adesso. Ci vediamo verso le sette, ciao”.

“Ciao, Zia Da, e grazie ancora per l’aiuto”.

Quando Da se ne andò, Wan si sentì strana nel rimanere da sola con suo marito. Era la prima volta da quando Heng si era ‘ammalato’, poiché Den aveva portato le capre giù al ruscello e Din si stava occupando dell’orto. Wan aveva bisogno di dire a Den che doveva uccidere e macellare una delle caprette che si trovavano con le madri all’interno del gregge, ma non si azzardava a lasciare Heng da solo. Din era l’unica che potesse andare, per cui doveva sperare che sarebbe tornata per pranzo, sebbene di solito lo facesse, perciò Wan era abbastanza sicura che Heng avrebbe avuto la sua fettina.

Provò a parlare con lui e, siccome non c’era nessuno nei dintorni che potesse sentire, usò parole dolci:

“Heng, tesoro mio, sei sveglio? Eravamo tutti … Ero così preoccupata per te … per favore, rispondimi se puoi sentirmi”.

“Certo che posso sentirti quando sono sveglio, ma ogni tanto mi appisolo, Mad”, disse con la sua nuova, lenta, rimbombante voce, “e suppongo di essermi perso qualcosa. In generale, mi sento molto meglio, anche se un po’ strano. Comunque, non vedo l’ora che si ceni.

“Che ore sono adesso?”

“Le undici e trequarti, mangeremo qualcosa per pranzo tra poco, vuoi unirti a noi?”

“Che cosa c’è?”

“Oh, un’insalata …”

“Bah, cibo per conigli!”

“Ma … ma ti è sempre piaciuta l’insalata, Heng …”

“Davvero? Non riesco nemmeno a immaginarmelo e non ricordo nemmeno che mi sia mai piaciuta”.

“Allora una frittata?”

“Sì, mi piace di più. Puoi mischiarci un po’ di frullato?”

“Sì, certo, tesoro, non vedo perché no, ce ne ho un po’ qui, lo avevo preparato per il tuo spuntino”.

“Aspettiamo un’altra mezz’ora per vedere se Din torna. Ho bisogno che dica a Den di uccidere una delle caprette per te”.

Dopo pranzo, Din prese alcuni coltelli, una sacca per la carne e una fiaschetta per il sangue da portare a suo fratello per il suo compito brutale, poi tornò al suo lotto di verdure.

“Sembra che ti piaccia molto quella frittata, eh, Heng?”

“Sì, era proprio salutare, molto succo, molte proteine”.

Wan volteggiò intorno a Heng tutto il pomeriggio, tagliando le verdure, preparando la salsa piccante naam pik, ma lui non disse più una parola. Apparentemente stava facendo una pennichella, oppure un pisolino pomeridiano di recupero dopo il primo pasto solido in due giorni.

Din fu la prima a tornare nel tardo pomeriggio con un cesto pieno di verdure ed erbe che sarebbero bastate fino al giorno successivo. Den arrivò un po’ più tardi e porse a sua madre una sacca di carne macellata con cura e una fiaschetta di sangue provenienti dalla capra morta.

“Vado a salare la pelle, mamma, va bene? L’ho già raschiata come papà mi aveva fatto vedere. Tornerò tra una ventina di minuti”.

“Non c’è bisogno di correre, abbiamo ancora molto tempo. Assicurati di farti una doccia prima di venire a tavola”.

“Sì, mamma”.

“Mmm, frullato, sento l’odore di un delizioso frullato …”, borbottò Heng, che si stava risvegliando.

“Sì, Heng, frullato … Mad ti sta preparando il frullato per dopo cena, ma prima mangeremo quando arriverà Zia Da”.

“Penso che riesca a sentire l’odore del sangue di capra che viene dalla carne. Guarda il suo naso che si agita come quello di una strega. Una settimana fa chi avrebbe mai pensato che avremmo vissuto così?”, bisbigliò Wan alla figlia.

Wan mise la carne avanzata nel congelatore, poi portò la fettina di capra abbastanza lontano da Heng, di modo che l’odore del sangue non lo disturbasse, poi continuò con le sue faccende. Heng tornò a dormire come un gioco a cui si erano scaricate le pile.