QUANDO ANCHE NOI
Quando anche noi saremo nel momento
d’aver dietro l'omega e innanzi l'Alfa
vorremo avere nel bagaglio d'aria
quanto ti porti adesso che, contento,
sali mirando il quieto occaso spento.
Più aperta ancòra viene la speranza
nella scoperta che finisce mai,
ora che il primo doloroso e lento
mondo hai lasciato, e non poteva dare
che un seme. Stretti in questo camposanto,
noi, dell'ALBERo TuO, teniamo il pianto
e innalziamo le fronde, per amare
tua eternità: ella il dolore serra
e, palpitando, piano lo sotterra.
LI SAI QUEI SOGNI?
Li sai quei sogni dove sei per casa,
la casa vecchia, e dentro una persona
cara ti vedi che sapevi spenta?
Mi sono desto, pensi, e sei contento
vuoi sentirle la voce, t'improvvisi
a dir piccole cose
e lei, che ti sa tacito, non dice
quasi che nulla, come se sorpresa.
Dopo, il risveglio è come un nuovo lutto
e un po' ti filtra con la luce il dubbio
di Sigismondo.
T'alzi pensando all'altra casa vuota.
Giovani affetti nella nuova trovi
e il caffè.
VISITA
Veleggia lieto, quasi, nella Grazia
il giusto morto; quasi, ché non sazia
è la sua forma, tesa
ai suoi vivi, ai colori
ai sapori di casa.
Chiede un minuto, di riavere i cari
che lo vedano...
L'HA!
Scende rotando in cerchi ventilati
verso la casa, all'ora meridiana.
Seggono al desco i cari, alla finestra,
la buona moglie, i figli e le famiglie,
ragionano di lui. Ha come agli occhi
una stilla di lagrime
una goccia di nuvole. S'apprende
più più nell'aria in forma d'uomo, ai vetri.
Ah! Fuggon tutti.
LIBERO!
Risplende lieto nella piena Grazia