Книга Si Mr. Evans - читать онлайн бесплатно, автор Antonina Lentini. Cтраница 2
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Si Mr. Evans
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Si Mr. Evans

Devo cercare le parole adatte per risponderle in modo che non mi possa fare altre domande.

<> Oddio ho detto il suo nome.

Arzona mi guarda maliziosamente.

<> Affermo. Invento una scusa all’istante.

<> Sottolinea l’aggettivo. <<È stato molto gentile a difendermi.>>

<> Mi guarda con quell’espressione per farmi capire che non si è bevuta la storia.

<

licenzierà.>> Corro verso i camerini per evitare altre

domande.

Dopo cinque ore circa, ho finalmente finito il mio turno. Esco dal bar e vedo Naomi seduta sulla sabbia assorta nei suoi pensieri a fissare il mare.

Vado da lei e mi butto per terra goffamente facendomi notare.

Sono esausta dal lavoro e penso a tutti i Blue Hawaiian che ho dovuto preparare in una sola mattinata ed a tutte le facce dei clienti quando lo bevevano, sicuramente pensavano “uuuuh che buono, ne bevo un altro sorso. Mm aspetta, ora che l’ho gustato meglio fa schifo. Decisamente schifo”. Devo chiedere qualche giorno di vacanza a Xavier.

<

È stato così gentile con te.>> Mi guarda con occhi vivaci.

Ecco ero riuscita a non pensare a Cade per tutta la mattina ed ora è piombato nei miei pensieri senza un minimo di gentilezza.

Il cuore abbandona il suo ritmo e riprende a cavalcare più veloce di un fulmine. Sicuramente ci sarà rimasto male ma dovevo andare via.

<> Chiede.

<>

<> Fa un sospiro. <>

<> Non voglio dare peso alla bellezza. Anche se la prima volta che l’ho visto ne sono rimasta ammaliata.

<

conosco e da quando abbiamo iniziato a parlare di lui sei diventata nervosa e rossa in volto.>> Dannazione si è accorta di tutto, ma come fa?

<<È stato carino ma non posso affrettarmi a tirare una conclusione, lo conosco da un giorno.>>

<> Fa cenno con la mano verso di me. <>

Voglio cambiare discorso al più presto. Ma se non parlo con lei con chi altro posso farlo? <> Esclamo.

<>

<>Affermo. Desidero tanto scoprire il reale motivo.

<> Sussurra.

<

in un attimo.>> Devo porre fine all’argomento, ora ne

sono più che convinta.

<>

<> Sospiro. <> Chiedo.

<> Si interrompe e alza gli occhi al cielo sorridendo.

<> Affermo.

<> Fa un sospiro

profondo. <>

<>

Mi alzo e vado a prendere due succhi di frutta alla pesca, il mio preferito. Dopo aver finito saluto Naomi e vado a casa.

Decido di dedicare il pomeriggio alle pulizie che ho rimandato di un giorno, quindi mi armo di panno e detergente e comincio a pulire.

Dopo un intero pomeriggio a fare faccende di casa non mi accorgo che si sono fatte le otto di sera. Dunque mangio una mela al volo e vado a dormire. Nei miei pensieri ritornano i suoi grandi occhi verdi che mi scrutavano dopo avermi difesa da quell’orco e il suo viso teso.

La settimana è passata in fretta e il weekend sono solita andare dai miei genitori a Honolulu ma prima decido di passare da Xavier per rinfrescargli la memoria sulla mia abituale assenza. Dopodiché parto. Mia madre, Julia Anderson, è una delle donne con maggior fantasia che conosca. Un pezzo di stoffa lo trasforma in oro. Dalle borse ai cuscini. È un asso nel campo della sartoria. Dal momento che non lavora, trasforma il suo tempo libero in passa tempo costruendo di tutto con una semplice stoffa. Mio padre, Brad, non ha un singolo pantalone che non gli stia alla perfezione. È molto fortunato ad averla a fianco.

Ed ecco, la mia vecchia casa, bella come sempre. Circondata da una staccionata tutta in legno ricoperta di fiori. Vedo uscire mia madre, mora, occhi marroni, con le braccia aperte pronta ad abbracciarmi, non appena scendo dall’auto. Una Chevrolet Bel Air anni cinquanta, tutta nera con i sedili in pelle rossi. La adoro. Non è ultimo modello ma per me va benissimo. <> La solita ansia materna.

<> Ogni volta che la rivedo mi sembra sempre più giovane.

<> Chiede curiosa.

<> Ci sediamo sul divano del salotto. L’unica cosa che mi manca di Honolulu è questa comoda e immensa casa con tutti i comfort possibili, al contrario del mio umile appartamento.

<<È il lavoro come procede?>>

<> Mi tengo sul vago. <>

<>Esclama. <> Parli del diavolo...

Mi volto a guardarlo, bello come sempre, con i suoi

capelli castano chiaro e occhi verdi. Non dimostra

quarantacinque anni.

<>

<> Si stiracchia la schiena.

<> Rido. Mio padre è un uomo tutto fare. Qualunque cosa si rompa a casa lui la ripara. Ha perfino fatto l’armadio della camera da letto, tutto in legno massiccio. È davvero un genio. Funge da idraulico, falegname, muratore…

Qualunque cosa gli si domanda risponde che la sa fare.

tutto un gioco per lui e per questo provo una grande stima nei suoi confronti.

Mi ha insegnato a essere indipendente ed a non chiedere aiuto per una piccola cosa, devo sapermi arrangiare.

un fanatico del nuoto, tanto da partecipare alla competizione di 2,4 miglia, due volte l’anno.

1 Lunedì ritorno alla vecchia vita, a Hilo. A lavoro tutto

3 Ã¨ filato liscio. Sono esausta ma ho una vaga idea di uscire con le ragazze.

5 Mi dirigo in cucina per bere un bicchiere di succo di frutta alla pesca, mentre chiamo Naomi.

7 <> È dietro la mia porta. Mi legge nei pensieri.

9 La apro e vedo lei insieme a Beverly.

10 <> Chiedo incuriosita.

11 

12 <> Risponde Naomi.

13 

14 <>. Entrano in casa. Naomi mi porta in bagno e Beverly va nella mia camera da letto a prendere qualche striminzito vestito.

15 

16 Loro due sono le uniche con cui mi posso confidare. Sono state sempre al mio fianco. Anche se abbiamo qualche punto del nostro carattere che ci distingue restiamo sempre unite. Naomi la conosco sin dall’infanzia, eravamo sempre insieme, poi ci siamo allontanate per colpa del suo ex fidanzato, ma ci siamo rincontrate dopo dieci anni allo Xavier’s Bar. Beverly invece l’ho conosciuta grazie a Naomi. Ogni sera venivano a bere qualche drink e poi ballavamo sulla spiaggia. E da lì non ci siamo più separate.

17 

18 Beverly lavora insieme a sua madre in un negozio di fiori, il Gomez’s Flowers. Quasi tutti si forniscono da loro e lei è un’ottima ghirlandaia.

19 

20 <> Mi guarda in viso. <> Ordina Naomi, quasi come un obbligo.

21 

<> Mi interrompe Beverly. <> Ci pensa un attimo su. <>

Lancio un’occhiata infuocata a Naomi e lei mi risponde facendo spallucce mentre mi scompiglia i capelli.

<>

<> Chiede guardandomi con il viso inclinato.

<> Affermo e la guardo negli occhi alzando la testa.

Mezz’ora più tardi mi ritrovo con le ragazze in un Pub, il Dark Pub, leggermente affollato, che dà sulla spiaggia.

È strano farsi servire drink da altri, di solito lo faccio io. Ci sediamo in un ampio banco pieno di gente. <> Chiede Beverly. Il rumore assordante della musica la costringe a gridare al mio orecchio.

<> Sono impaziente di gustarlo, soprattutto se fatto da un altro barista. Semplice competizione.

<> Chiede a Naomi. Ha lo sguardo fisso verso una direzione. Beverly le dà una gomitata al braccio e Naomi fa un sobbalzo come se si fosse spaventata. <> Ripete.

<> Ritorna a guardare verso quella direzione.

<> Ordina Beverly.

<> Risponde, fa un sorriso e comincia a preparare i drink.

Sono curiosa di vedere cosa sta fissando Naomi, quindi seguo il suo sguardo e vedo che seduti in un tavolo rotondo ci sono due ragazzi circondati da ragazze, che ridono come matti.

Il ragazzo seduto a cui posso vedere il viso ha i capelli biondo cenere e sono tutti scompigliati, come se qualcuno glieli avesse strapazzati con le dita.

È affascinante e ha un portamento elegante. Il ragazzo numero due che mi dà le spalle invece ha i

capelli neri come il carbone e noto solamente che indossa una maglia azzurra a mezze maniche stropicciata.

<> Beverly mi porge il drink e fa lo stesso con Naomi dopo averla fatta sobbalzare per l’ennesima volta.

Bevo il primo sorso, è abbastanza buono. Quando mi giro, quella a sobbalzare sono io, facendomi cadere un po’ di Blue Hawaiian sul mini vestito bianco. In questo preciso istante mi ritrovo difronte Cade che penetra i miei occhi con i suoi. <> Mi sorride.

Come la prima volta lo analizzo dalla testa ai piedi. Con la luce posta sul banco gli occhi sono di un verde intenso, la mandibola ricoperta di un filo di barba, sempre perfetta. Indossa quella maglia a mezze maniche azzurra tutta stropicciata, quasi aderente, dove i suoi addominali, in base alla posizione che assume, giocano a nascondino.

Un paio di pantaloni bianchi e le infradito. Quasi mi metto a ridere quando le guardo.

<>Rimango allibita. Faccio un po’ mente locale e penso alla maglia azzurra, sposto la testa alla mia sinistra e noto che a quel tavolo il ragazzo numero due non c’è più. Poi guardo Cade e traggo la conclusione. <> Chiedo.

<> Sussurra facendo assumere alle sue labbra una posizione che mi sembra sia un leggero sorriso.

<>

Il cuore comincia a battere sempre più velocemente. Sono felice di rivederlo anche se non ci speravo. Sono contenta che non ce l’abbia con me per quelle imbarazzanti domande.

È un ragazzo che emana sensualità da qualunque parte del corpo lo guardi. È perfetto.

<> Afferma, guardandomi in modo strano.

Porto la testa lateralmente e socchiudo leggermente gli occhi.

Perché mai sarebbe venuto a trovarmi? Guardo il suo viso.

La prima volta che lo vidi era teso ma adesso assume un’altra espressione, è sereno e ora che lo vedo perfettamente è ancora più bello.

<> Mormoro facendogli vedere il drink. <> Esclamo. <>

Afferma con un tono serio.

Ora mi sento davvero in imbarazzo. Arrossisco. Il silenzio tra noi persiste. Sento il suo sguardo posato su di me e la cosa non mi fa stare meglio. Improvvisamente sento e vedo la sua mano posarsi sulla mia e la scossa si ripresenta ma ogni volta sempre più forte provando un piacere inebriante. <>

<> Chiedo incuriosita.

Si avvicina di più al mio viso. <> Mi sussurra all’orecchio.

Annuisco e arrossisco sempre di più. Fisso i suoi occhi ma distolgo immediatamente lo sguardo bevendo un altro sorso del drink che avevo dimenticato di avere tra le mie dita e cerco di cambiare discorso.

<> Porta lo sguardo immediatamente verso di me.

<> Sembra nuovamente irritato.

Non ne combino una giusta.

<>. Mi dà

sui nervi questo lato del suo carattere. Potrebbe essere più gentile e meno irritante. Faccio cenno di andare via ma mi prende il braccio per impedirlo. <>

<> Con lo sguardo vado alla ricerca di Naomi e vedo che è in dolce compagnia. <> Chiedo a Cade indicando il tavolo dov’è seduta Naomi, cercando di dimenticare e sorvolare sull’accaduto.

<> Inclina la testa incuriosito.

<> Sussurro, sperando che non mi abbia sentito.

<> Il suo viso ha assunto un’espressione confusa.

<> Diamine ho parlato ad alta voce e mi ha sentita.

<> Esclama alzando un sopracciglio, mi sembra quasi ironico dal tono di voce. <>

<> Esclama Alex. Si sono

avvicinati a noi e la mia cara amica sembra una

scolaretta che non sta nella pelle perché è insieme al

suo bel capo.

<>

<> Cade le porge la mano. Poi mi guarda e mi sorride. Ma che vorrà mai dirmi con quel sorriso?

<>

Lo interrompo. <> Naomi mi guarda imbarazzata.

<> Chiede.

Faccio cenno di si con la testa.

<> Guardo Cade con lusinga.

<> Affermo con espressione rallegrata.

<> Esclama Alex con tono divertito mentre lancia un’occhiata maliziosa a Cade.

<> Chiedo a Naomi, preoccupata per non averla vista.

<<È andata a casa, aveva un po’ di mal di testa.>> <> Le sussurro.

<>

<> Mi propone Cade mentre lo saluto.

<> Cerco una scusa plausibile e credibile.

<>A quanto pare è convinto del fatto suo.

<> Taglio corto. Non potrò mai ringraziarlo come si deve per quello che ha fatto per me ma questo non vuol dire che per sdebitarmi debba uscirci.

Gli ho pure offerto il drink.

<> È speranzoso e pensa che gli dica di si perché mi sta sorridendo. Mi sta facendo quel tipico sorriso alla “tanto ti ho convinta, il mio sorriso funziona sempre”. <>

<> Dice Cade.

Questo ragazzo mi piace davvero. È sexy, sensuale. Ma per il mio bene sarà meglio stargli alla larga. Per i miei gusti è circondato da troppe ragazze e se si dovesse avverare quello che pensa il mio cervello e il mio cuore quando lo vedono dovrà essere solamente mio.

3

Sto percorrendo la strada di ritorno verso casa con Naomi e parliamo del più e del meno, ma l’argomento principale sono i ragazzi, Cade e Alexavier. <> Chiede, non sta nella pelle dalla curiosità.

<> Rispondo con disinvoltura. Non voglio dare troppo peso alla cosa.

<>

<>

<> Sgrana gli occhi. <>

<> Certe volte diventa davvero invadente. Non la reggo quando si comporta in questo modo.

<> Borbotta. <> Fa cenno di “si” con la testa, come se la cosa fosse scontata. <>

<> Esclama con sguardo sognante.

<>

<> Fa salti di gioia. Davvero? È felice perché esco con Cade? Certe volte non capisco cosa le passi per la testa.

<> Esclamo. <>

<>

<> Sgrana gli occhi. <>

<> La guardo per vedere la sua reazione.

Ha un’espressione come per dire “sei da manicomio”. Ha gli occhi chiusi in una linea e le labbra serrate. <> Mi prende per un braccio per trascinarmi nella direzione del Pub.

<>

<> Sottolinea.

<>

<>

Difendere una ragazza da un bifolco non vuol dire che gli piaci. Però forse dovrei cominciare a pensare che gli piaccio e spero senza secondi fini. Però se non vuole sentir parlare di fidanzate perché ci tiene così tanto a uscire con me? Forse farei bene a non uscirci.

“No! Devi uscirci Noe.” Una vocina mi ha appena parlato.

Sarà quella stupida vocina a cui piace rischiare. “Devi uscire con lui, devi uscire con lui”. Faccio cenno per cacciarla via con la mano.

<> Ecco, come al solito mi ha visto. Lei vede tutto. Forse ha pure degli occhi ai lati della testa perché prima stava guardando diritto.

<> Invento una scusa all’istante altrimenti mi coprirà nuovamente di domande.

<> Non se la beve.

Finalmente arrivo a casa. <> La saluto.

<>

<>

Naomi sporge il labbro inferiore andando via. Io salgo le scale e arrivo davanti la porta di casa mia. Entro e mi dirigo

immediatamente in bagno, devo fare una pipì assurda. Ho la pancia gonfia e contratta come se fossi incinta. Poi mi

spoglio e senza mettere il pigiama, perché mi scoccia da morire, vado a letto. Ma il mio sonno viene interrotto dalla vibrazione del cellulare.

______________

Da: Naomi

Ore: 3.00 a.m.

Noe, tesoro, ho il numero di Cade. Lo vuoi ora oppure domani te lo porto a lavoro?

______________

Il cuore mi sobbalza. Forse ho le allucinazioni. Strizzo gli occhi e rileggo il messaggio. Non voglio il suo numero. Che sia lui a venire da me per sapere una risposta. Decido di non risponderle. Quindi continuo a dormire.

______________

Da: Beverly

Ore: 3.30 a.m.

Noe perché non rispondi a Naomi? Prima o poi ti darà

quel numero. Lo sai vero?

_______________

<> Esclamo. Ma Beverly non aveva il mal di testa? Dovrebbe essere a casa a dormire. No a rompermi le scatole.

______________

Da: Naomi

Ore: 3.33 a.m.

Come diamine hai avuto il suo numero?

______________

Da: Naomi

Ore: 3.45 a.m.

Semplice. Quando ti ho lasciata a casa, sono ritornata al Pub e mi sono fatta dare il numero da Cade.

______________

Da: Naomi

Ore: 3.46 a.m.

E perché te lo sei fatta dare?

______________

Da: Naomi

Ore: 3.49 a.m.

Non puoi aspettare tutto questo tempo per dargli una risposta. E comunque se ti può tranquillizzare non era con nessuna ragazza intorno. Era solo, nel banco dove

servivano i drink e aveva l’aria di uno che aspetta una risposta importante.

______________

Da: Naomi

Ore: 3.50 a.m.

O poverino! E comunque non voglio il suo numero. VerrÃ