Книга Si Mr. Evans - читать онлайн бесплатно, автор Antonina Lentini. Cтраница 6
bannerbanner
Вы не авторизовались
Войти
Зарегистрироваться
Si Mr. Evans
Si Mr. Evans
Добавить В библиотекуАвторизуйтесь, чтобы добавить
Оценить:

Рейтинг: 0

Добавить отзывДобавить цитату

Si Mr. Evans

male.

“Nessuno può farti del male.”

Se ci tiene veramente a me, allora perché mi tratta in questo modo?

Apro il portone ma una voce mi blocca.

<> Esclama agitato.

<> Sono esasperata. <> Sembra dispiaciuto e sincero.

<>

<> Mi supplica.

Lo guardo in viso. Ha il fiatone. Sicuramente sarà sceso per le scale saltando. Mi intenerisce vederlo così dunque acconsento alla proposta.

<> Mi fa cenno con la mano di uscire per prima.

Non sa dove stiamo andando ma comunque segue me. Faccio un sorriso e lo guardo. È sereno, per qualche motivo mi sfiora la mano con la sua.

È calda e la scossa che non provavo da tempo mi percorre tutto il corpo.

Mi mancava da morire. Faccio un sospiro di piacere e sorride. Se ne sarà accorto. È taciturno e mi sta più che bene perché ogni qualvolta che apre bocca finiamo per litigare. Ma qualcosa mi lega sempre di più a lui e il desiderio di averlo aumenta a dismisura.

6

Dopo avermi sfiorato la mano con la sua intreccia le sue dita con le mie.

“Per quale motivo? Perché vuole tenermi per mano?” Non sottraggo la mano dalla sua stretta, anzi, per qualche motivo, mi sento al sicuro, protetta da occhi indiscreti.

Sento il calore del suo arto invadere tutto il braccio fino ad arrivare al basso ventre. Penso a quello che è successo stamattina. È stato intenso, bello…Desideravo da molto tempo sfiorargli le labbra, carezzarle, baciarle. Sono morbide e deliziose. Potrei stare a baciarlo in eternità.

Vorrei chiudere gli occhi per poter pensare alla grande ma non posso, inciamperei sicuramente in qualcosa e non voglio fare la figura dell’idiota. Guardo le nostre mani e rimango senza fiato. Sembriamo due fidanzati ma la realtà mi riporta sulla terra ferma ricordandomi che non siamo niente. In realtà non so cosa siamo.

<> Propongo. Non so per quale motivo gli abbia fatto un invito del genere ma la rabbia verso di lui è svanita. Voglio passare altro tempo con lui. Il mio corpo ha bisogno della sua vicinanza e non posso impedirglielo. Litigare con lui è stato un bene. Nonostante tutto lo desidero ancora di più. È così sexy e in certi momenti, bè così…dolce.

<> Mi guarda allibito. Non penso si aspettasse una proposta del genere.

Entriamo in un bar e non posso che notare gli sguardi degli altri fissi su di me. Cade mi tiene ancora per mano. Mi volto a destra e a sinistra e vedo le persone che si parlano all’orecchio per poi ridere. Cade lo nota e si arresta appena a pochi metri dopo l’entrata.

<> Ha i lineamenti del viso tesi.

<>

Sento una voce bisbigliare.

<> Una voce maschile mi mette sotto i riflettori. <> Conferma l’altra voce, ma stavolta è di una donna.

Sento Cade irrigidirsi sempre di più. Mi stringe la mano, che non ha mai lasciato. Alzo la testa e lo guardo. È furibondo. Se potesse, li farebbe zittire immediatamente.

<> Fa per dirigersi da quella coppia che ha commentato ma lo fermo prendendolo per un braccio.

<> Lo porto al banco e ordino un succo alla pesca.

<> Chiede il barista con sarcasmo. Un ragazzo dai lineamenti magri con i capelli biondo cenere e occhi neri.

Cade fa un sospiro e gli poggio la mia mano sulla sua per fargli capire che va tutto bene ma nonostante tutto lo fulmina con lo sguardo e il ragazzo sembra comprendere perché il suo sorriso

scompare all’istante.

<> Ordina Cade con tono severo. Il ragazzo annuisce e ci porge i bicchieri.

Per tutto il tempo Cade lo fissa in cagnesco facendo sentire a disagio il minuto barista. Poi si volta a guardarmi.

<> Il suo tono si è fatto dolce, pieno di preoccupazione nei miei confronti.

<> Rispondo in tutta sincerità. <> Bevo un sorso di succo.

<>

<>

Cade alla mia battuta fa un sorriso e mi carezza il viso. Al suo tocco chiudo gli occhi e porto la testa leggermente indietro inclinandola verso la sua mano. Il cuore salta un battito e sospiro. <> Ordina al barista.

“Ma quando ha tolto la sua mano dal mio viso?” Ero talmente immersa nei miei pensieri che non mi sono accorta di niente. Ritorno sulla terra ferma e lo blocco. <> Affermo una volta piombata al suo fianco. <> <>

<> Porge una banconota di cinque dollari al barista e ci dirigiamo verso l’uscita.

<>

“Quante domande!”

È una ragazza bionda con occhi azzurri, dal fisico di una modella. Indossa una mini gonna color jeans e un top beige striminzito e scollato, a occhio e croce porta una quinta.

“Sicuramente sarà rifatta dalla testa ai piedi.” Piomba di fronte a Cade con un sorriso a trentasei denti.

<> La guarda confuso.

<>

“Cosa? Gattina? Albero?”

<> Esclama con un sorriso a sua volta Cade.

“Stronza.” Socchiudo gli occhi e la fulmino.

<> Si avvicina di più a lui posando una mano sul petto di Cade.

“Scusa? Ci sono anch’io! Non sono mica trasparente.”

In questo momento provo un fastidio enorme. Forse è gelosia? Sarà, ma al solo pensiero che una ragazza lo tocchi e gli parla in questo modo mi irrita.

Cade rimane in silenzio a guardarla. La ragazza prende un biglietto da dentro la borsa e lo inserisce nella cinta dei suoi pantaloni. Come quando una ragazza va in un night club e incastra una banconota nei boxer dello spogliarellista.

<> Dice. Dopo di ciò allontana il suo sedere snello scomparendo alle nostre spalle.

A quanto pare gli ha dato il suo numero.

Guardo Cade con sdegno. Non dice una parola. Prende il biglietto e lo mette in tasca.

<> Lo guardo minacciosa.

<> Sembra divertito.

<> Non voglio fargli intuire la mia gelosia. Risulterei appiccicosa ai suoi occhi.

<> Mi guarda maliziosamente.

<>

“Come ha fatto a capirlo?” Dovevo starmi zitta.

Senza rendermene conto siamo arrivati sotto casa mia. <> Chiede, alzando lo sguardo verso l’edificio. Non posso fare altro che ammirare il suo collo, la sua mandibola ben definita. Improvvisamente ho voglia di divorarlo di baci e morsi. Ma mi torna in mente la ragazza.

<>

<> Finge di non capire.

<>

“Ferma un attimo Noele, stai facendo una scenata di gelosia?” Chiede la vocina. Ma decido di ignorarla. Qualunque cosa sia, mi darebbe fastidio se uscisse con quella…non so come definirla.

Per quando le ha salvato la “GATTINA” non significa che ci deve uscire.

Certo io non sono nessuno per impedirglielo ma qualcosa lo porta sempre da me e come ha detto stamattina a Naomi non riesce a dimenticarmi e a starmi lontano, tutto ciò vorrà dire qualcosa, o no? Cade sorride poi mi prende il viso tra le sue mani e mi avvicina a sé.

<>

<> Vorrei baciarlo dalla felicità. Non uscirà con quella stronza. Non riesco a credere alle mie orecchie. Sono così vicina a lui che riesco a sentire il suo respiro caldo che mi sfiora le labbra. <> Sorride.

<>

<

sente a essere rifiutati.>>

Cosa intende dire con “essere rifiutati”?

<> Affermo, ma divento immediatamente rossa in volto. Non è da me dire questo genere di cose, ma con Cade è diverso.

Ho ancora il viso tre le sue mani. Dolcemente mi fa entrare dentro l’edificio, mi guarda fisso negli occhi con un’espressione seria. Mi poggia contro la parete del muro, tra le sue braccia. Alzo gli occhi verso di lui, ha lo sguardo pieno di ardore, si trattiene. Ha il fiato corto.

<> Lo supplico.

Affonda la sua mano tra i miei capelli tirandomi la testa indietro. Ed è in questo momento che la danza del mio cuore ha inizio. La sua mano percorre il mio fianco per finire sotto il mio top e infine nel fondoschiena e con una spinta decisiva mi avvicina il bacino al suo. Mi bacia il collo, la mandibola e infine si ferma sulle mie labbra. I respiri si fanno corti, pieni di desiderio.

Cerco di rimanere concentrata ma la sua mano che percorre tutti i lineamenti del mio corpo, mi confonde. Decido di abbandonarmi a lui, succeda quel che succeda.

<> Sussurra. Mi lascia immobile, poggiata alla parete con le gambe tremanti. Esce dalla porta dell’edificio e io rimango in silenzio. Non ho fatto niente per fermarlo.

Cercherò di essere paziente fino a domani. Prendo fiato e salgo le scale. Raggiungo il mio appartamento e mi catapulto diritto in bagno a farmi una doccia ghiacciata.

Dopo un’ora, mentre mangio un panino con prosciutto e salame, mi dirigo da Xavier. Ovviamente Cade non sa che sto andando a lavorare, altrimenti mi chiuderebbe a chiave nel suo appartamento come, d’altronde, farebbe Naomi, quindi non informo neanche lei.

<> Chiede il capo.

<> Fuggo nello spogliatoio. Mi vergogno da morire per quello che ho fatto ieri sera.

<> Mi abbraccia Arizona. È felice di vedermi sana e salva.

<>

<> Rispondo mentre mi cambio.

<> Mi guarda maliziosamente.

<

Sono stati per tutta la notte a sorvegliarmi mentre dormivo e poi a mezzogiorno mi ha riaccompagnata a casa e ora sono qui.>> Taglio corto, voglio che l’argomento finisca qui.

<> Esclama con tono scaltro.

Certo ora ti dico tutta la verità. Dunque, l’ho provocato sulla soglia della sua stanza, poi dolcemente siamo andati a finire sul suo letto, ci siamo baciati, stavamo per fare il passo successivo ma mi ha rifiutata. Poi mi ha baciata di nuovo sotto l’edificio del mio appartamento ed è andato via.

<> Tra tutte le persone che conosco lei è l’ultima a cui posso dire la verità. In meno di mezzo secondo lo saprebbe tutta Hilo, con la lingua lunga che si ritrova.

Di certo, dopo ieri sera, sanno tutti cosa ho fatto e mi derideranno dietro. Sarà una giornata con clienti che rideranno di me e probabilmente piena di battutine o peggio ancora non verranno al bar per causa mia e Xavier mi licenzierà.

Disoccupata e con un estremo desiderio di avere un “caloroso” ragazzo che però non riesco a capire cosa abbia.

<>

<>

<>

“Come no! È pazzo di me.”

<>

<>

<> Esclamo. Impaziente di terminare l’argomento “Cade” il più presto possibile.

<> Porta l’indice al meno e alza la testa come per pensare.

<> La conosco perfettamente. Starà pensando di stare insieme a Cade e di fare con lui l’inimmaginabile. Ha una mente contorta e mi irrita che pensi di fare determinate cose con lui.

<>

La guardo seria, con il fuoco negli occhi dalla rabbia.

Ma che si è messa in testa?

<

torturassero.>>

<>

<>

<>

<> Penso che abbia capito perfettamente cosa intendo dire.

Arizona, da quando la conosco, non è mai riuscita a trattenersi.

Si prende tutti i ragazzi che vuole. Tutti cadono ai suoi piedi.

<>

<>

<> Rimane allibita.

<> Gliele mostro per bene avvicinandole al suo viso. <> Chiede mentre usciamo dal camerino.

<>

<>

<>

<> Si avvicina a me. <> “Devi essere pronta per ogni evenienza, mia cara!” La scimmiotto mentre mi volta le spalle per dirigersi al banco, pieno di persone che attendono di essere serviti con impazienza.

<> Abbasso la testa a mo’ di saluto. Oggi voglio farmi perdonare, comportandomi come una delle migliori bariste.

<> Xavier mi guarda in modo serio. Sarà sicuramente deluso dal mio comportamento. Come dargli torto.

Arizona mi guarda e mi sorride facendomi capire che domani sera, prima di vedere Cade, dovrò passare sotto la sua supervisione.

Non potrò mai competere contro la sua bellezza. È bionda, la maggior parte dei giorni della settimana tiene i capelli lisci, occhi verdi e un fisico da modella con un seno prosperoso.

Lei si che le indossa alla perfezione le noci di cocco sui seni. Da quando la conosco, la maggior parte dei ragazzi vogliono farsi servire da lei in persona. Di rado si rivolgono a me o a Xavier.

Ritorno a casa con i piedi doloranti, quasi non mi reggo in piedi. La mia mente per tutto il pomeriggio è rimasta impegnata a pensare a Cade, al suo calore che mi riscalda, ai suoi occhi immersi nei miei. Una scossa mi percorre lungo tutta la schiena mentre mi butto sotto il getto d’acqua bollente pensando alle sue mani che sfiorano il mio corpo, lo accarezzano dolcemente, alle sue labbra che emanano ardore, i suoi addominali baciati dalle mie labbra, ai suoi gemiti mentre lo provocavo sul suo letto.

Per porre fine ai miei pensieri sensuali cambio il getto d’acqua da caldo a freddo, calmando così i miei bollenti spiriti.

Esco dalla doccia, mi avvolgo in un asciugamano asciutto e

mi dirigo in cucina a prendere un succo alla pesca. Poi ritorno in bagno ad asciugare i capelli. Dopo di ciò vado a sedermi sul divano e accendo la tv. Il tg delle ventitré sta proiettando dei video in diretta di un incendio, intravedo dei vigili del fuoco immersi nel fumo, cerco di capire se tra loro vi sia anche Cade, ma non riesco a vederlo. Oggi mi aveva detto di avere il turno notturno.

<> Annuncia la signorina della tv.

Vorrei capire dove si trova il luogo dell’incendio ma non capisco proprio dove sia. Intravedo la scritta “Pub” illuminata con dei led verdi, ma niente di più. <> La preoccupazione sta avendo il sopravvento su di me.

“E se si trattasse di Cade?”

Il cuore comincia a battere più del dovuto dalla paura che a rimanere coinvolto nell’incidente sia Cade.

Vedo vigili del fuoco che portano fuori dal locale delle persone, chi a braccetto, chi in braccio. Ma non Cade. Nessuna traccia di lui.

Hanno tutti il viso ricoperto di cenere. All’improvviso sento delle grida e una cosa cadere davanti il locale, tutta incendiata. Nonostante vi siano quattro mezzi atti a spegnere l’incendio, non riescono ad estinguerlo.

Dopo essermi mangiata tutta le unghie delle mani dal nervosismo per non poter fare niente, vedo un vigile del fuoco che porta sulla spalla un suo collega sommersi dal getto d’acqua. Due operatori dell’ambulanza si imbattono in loro, prestando un immediato soccorso al ferito.

Il vigile del fuoco illeso toglie l’elmetto e intravedo un paio di occhi verdi.

Quando un collega chiama il suo nome lui si gira. Non riesco a trattenere le lacrime dalla felicità,

Cade non è ferito. Mi dispiace per il suo collega ma dentro di me faccio salti di gioia. Il cuore riprende il ritmo abituale e dopo essermi accertata dell’integrità di Cade, vado a dormire impaziente di incontrarlo. Quella notte sogno noi due insieme. Siamo sposati e abbiamo le guardie del corpo che ci circondano per proteggerci dalle persone. Ci incamminiamo verso la folla e tutte le ragazze pronunciano il suo nome. Lo baciano sulla guancia. Io assalita dalla gelosia dico loro di andarci piano. È il mio uomo e posso baciarlo solamente io. Cade per proteggermi mi tiene stretta tra le sue braccia. Mi sento al sicuro, nessuno può farmi del male. Una cosa però non mi è chiara. Perché siamo circondati da guardie del corpo e le ragazze lo acclamano?

Il suono della sveglia mi porta nel mondo reale e poco dopo sento squillare il cellulare.

<> Naomi mi grida dall’altra parte del telefono.

<>

<>

Ma certo, che domanda stupida. Ma se anche così non fosse, lo avrebbe scoperto in un modo o nell’altro. <>

<>

<> La interrompo, cercando di tranquillizzarla.

<> Esclama. <>

<>

<>

<>

Конец ознакомительного фрагмента.

Текст предоставлен ООО «ЛитРес».

Прочитайте эту книгу целиком, купив полную легальную версию на ЛитРес.

Безопасно оплатить книгу можно банковской картой Visa, MasterCard, Maestro, со счета мобильного телефона, с платежного терминала, в салоне МТС или Связной, через PayPal, WebMoney, Яндекс.Деньги, QIWI Кошелек, бонусными картами или другим удобным Вам способом.