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Mi sento una stupida e a disagio.
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Dio. Quando ritornerò mi ucciderà â penso. Devo andare al bar e scusarmi immediatamente con Xavier. Stavolta lâho combinata grossa.
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Si avvicina, adagiandosi al mio fianco. Decido di sedermi per stargli più vicina.
Emana calore e il mio cuore batte allâimpazzata. Mi sfiora la guancia con i polpastrelli. Chiudo gli occhi e una scossa parte dal fondo schiena percorrendo tutta la colonna vertebrale. Mi mancava questa sensazione.
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chiusa. Non riesco a pensare ma solo a fare domande. Questo ragazzo mi manda in tilt il cervello ogni qualvolta mi sfiora o mi guarda a distanza ravvicinata. <
Abbassa la testa, come se fosse mortificato. Forse lo è veramente ma doveva pensarci prima.
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âGià , davvero incoscienteâ sussurra la mia vocina. Come dargli torto. <
<<à stata una delle sere più brutte della mia vita.>> Si strizza gli occhi con le dita.
Non riuscirò mai a ringraziarlo del tutto per avermi allontanato da quellâorrendo ragazzo che voleva fare di me ciò che era sua intenzione. Non voglio pensarci. <
< Sono qui adesso.>> Per fortuna dopo la mia risposta, un sorriso gli invade le labbra. Perfette più che mai. < < < < âNessuno certo!â Penso. âNessuno tranne teâ. < < < < < < Ora che lo conosco sempre di più, Cade ha un qualcosa che non ho mai visto, provatoâ¦con altri ragazzi. Mi toglie il respiro ogni qualvolta si avvicina a me. âForse lâaccaduto di ieri è stato un beneâ penso. A questâora non sarei sul suo letto, dentro una camicia che emana il suo profumo. à innegabile che abbia una sfaccettatura di sé che lo tormenta. Prima mi invita ad uscire, poi mi supplica di andare via e mi dice che ânon può farloâ e poi ancora mi salva da un pazzo violentatore e mi porta a casa sua. âMi salvaâ sussurro nella mia mente e un sorriso che parte da un orecchio e termina nellâaltro mi spunta e quasi mi è impossibile togliermelo. In fondo sin dal primo nostro incontro che mi salva. Forse è il destino che ci fa incontrare ogni qualvolta sono in pericolo, tranne lâunica volta che ci siamo visti per uscire. Comincio a pensare che oltre alla sua scura sfaccettatura ci sia un ragazzo dolce e premuroso nei miei confronti. Mi alzo ed esco dalla stanza. Sono disorientata, non so in che porta entrare o dove sia Cade. Qui regna il silenzio. Improvvisamente una scia di odore di caffè giunge alle mie narici e come un cane da tartufo la seguo fino ad arrivare difronte una porta in legno massiccio. à socchiusa, quindi la spingo con la mano ed entro. Cade è lì, in piedi che si diletta a preparare la colazione. Un piatto di riso, un hamburger, del pesce, del sugo e un uovo al tegamino. Sembra una cena, non una colazione. Non sono solita mangiare così tanto a questâora del mattino. < Arrossisco immediatamente. < < âPerché ci tiene così tanto che divori tutto quello che contiene quel piatto?â Si siede di fronte a me e controlla che mangi tutto. Nel frattempo mi fissa. Ha un braccio poggiato sul tavolo vicino al petto, lâaltro sul gomito e sul palmo della mano la testa. Incrocio lo sguardo nel suo. Piega le labbra in un sorriso. < < < per me.>> Mi sento in debito. Questa è la seconda volta che mi salva la pelle e io non ho fatto niente a parte offrirgli un drink e accettare di uscire con lui. < < âPer fortuna?â Arrossisco e sfortunatamente lo nota. Si avvicina a me facendomi alzare. < Non sono in grado di rispondere. La voce se nâè andata a quel paese e il cuore mi batte allâimpazzata al suo tocco. < < Sgrana gli occhi e mi guarda allibito. âNon te lâaspettavi che mi allontanassi ehâ esclamo in mente. < Mi accompagna fin davanti la porta. Dopo essere entrata, la chiudo e faccio un gran sospiro. Noto la presenza di una vasca ma anche di una cabina doccia. Cosa ci farà mai con due utensili che hanno quasi lo stesso scopo? Mi dirigo verso lo specchio e ho quasi paura di guardarmi. Non so in che condizioni sono. Pian piano mi ci avvicino con gli occhi chiusi. Li apro lentamente e quando mi guardo rimango scioccata. Come immaginavo sono un disastro. Mi chiedo come Cade mi parli ancora. Ho i capelli tutti scompigliati e la matita sbavata. Non mi trucco mai ma ieri sera prima di uscire dal camerino del bar ho deciso di mettere un poâ di matita per gli occhi prima di chiamare Naomi. Mi lavo il viso con acqua fredda e i capelli li pettino con le dita, poi abbasso la testa come per guardare a terra e gli infilzo i polpastrelli smuovendoli a destra e a sinistra, poi butto la testa allâindietro ed ecco che la versione umana del Re Leone è pronta. Mi do due schiaffetti sulle guance per dare loro un tocco di vivacità , non che già non lâabbiano ma serve giusto un qualcosa in più. Prima di uscire noto la sua divisa, piegata alla perfezione sulla cassettiera in legno massiccio. Prendo la maglia blu tra le mani e la odoro. âMio Dioâ vado in estasi, chiudo gli occhi e la mia mente vaga tra i pensieri più impuri. Mi immagino tra le sue braccia, intrappolata dalla sua salda presa, felice e immersa nel suo calore. âMmâ faccio un respiro profondo sulla sua maglia ed a malincuore la rimetto al suo posto. Mi sistemo la camicia ed esco fuori. Mi dirigo nella stanza da letto e Cade è seduto ai piedi del letto con i miei vestiti in mano. Sta fissando un punto fisso del pavimento. Forse avrà sentito i miei passi perché ha appena alzato lo sguardo da terra per guardarmi. < < < < < risposta. Non la voglio la sua camicia. Per quanto bello sia portarmela a casa, così potrò odorarla e sentire il suo profumo tutte le volte che vorrò, preferisco che stia al suo posto, cioè dentro il suo armadio. < < Mi fulmina con lo sguardo, come se avessi detto una bestemmia. < âCosa?â Forse è meglio che chiudiamo il discorso âCamiciaâ¦â adesso. Non possiamo discutere per un indumento. à abbastanza da bambini. Quindi cerco di approfondire un dettaglio che mi affligge da quando mi sono svegliata. < < < < < Lui alza un sopracciglio, probabilmente per sottolineare la mia battuta. Improvvisamente da unâespressione seria ne assume una serena ricambiando il sorriso. < Ha uno sguardo intenso. < so cosa mi sia capitato. Mi sono comportato da vero stronzo. Forse è stata per gelosia oppure per paura di affezionarmi a te.>> Fa una pausa. Poggia i miei vestiti sul letto e mi cinge le mani con le sue. < Lo sapevo che câera qualcosa del suo passato che lâha segnato per tutto il resto della sua vita. < < < Per un attimo mi sembra che mi abbia lanciato uno sguardo maligno. Non vorrei essere stata fraintesa. Mi affretto a precisare. < < Lascerò che sia lui a parlare di sua spontanea volontà . Quando sarà pronto ad affrontare lâargomento. < < < Cade si alza e rimane per qualche secondo bloccato di fronte a me a fissarmi, come se fosse immerso nei suoi pensieri. Poi scrolla la testa. < Apro la porta e mi ritrovo Cade di fronte, in piedi. Mi guarda fisso. Lo voglio. Lo voglio tutto per me. Adesso. Non ho mai desiderato un ragazzo così tanto in vita mia. Ha qualcosa in mente, ma si trattiene. Vorrei tanto saperlo. Si mordicchia le unghie. Perché? Non lo ha mai fatto. < < < < < < < < < < âBaciami.â Esclamo nella mia mente. Il respiro si fa sempre più affannoso. Del cuore non ho più il controllo e la mente si è persa tra i pensieri più impudici. Non so cosa accadrà ma di una cosa sono certa. Lo desidero più di ogni altra cosa. Infilo le mani sotto la sua maglia. à caldo e al mio tocco si contrae. < < < Faccio scorrere le mani lungo i suoi fianchi alzando la maglia con i pollici ed emana un gemito. La alzo lentamente e sento che rabbrividisce. Non riesco a fermarmi. Improvvisamente mi fa rientrare nella sua camera. Cammino allâindietro, mi guida lui con le mani poggiate sulle mie guance fino a quando non perdo lâequilibrio e cado sul letto. âà quello che voglio, è quello che voglioâ, ripeto, ânon me ne pentirò.â Lo guardo in viso. à serio, energico e seducente. < Mi bacia. Si sentono solo i nostri respiri che si fanno sempre più profondi. Poggia una mano sotto il mio top. à calda. âMi sta baciando.â Esclamo nella mia mente. In questo momento non riesco a pensare ad altro. Mi porta sotto di lui. Faccio scorrere le mani lungo i suoi fianchi privandolo della maglia. à bello da morire. Tonico e provocante. Gli addominali sono sempre lì che mi fissano e mi supplicano di essere baciati così come il suo collo. Delizioso e seducente. Con un movimento mi porto sopra di lui. Lo guardo e mi sorride. Dolcemente comincio a baciargli e mordergli il collo. < < < âNon con me?â Ma che diamine sta blaterando? Io ho appena fatto quelle cose mai fatte in vita mia e lui mi dice NON CON TE? < < Prendo le mie cose e mi dirigo verso lâuscita. Mi sento in imbarazzo. < < < < Mi fissa ostinato, con i suoi occhi verdi e senza maglia. Questo mi confonde molto le idee ma scrollo la testa e rimango sulle mie. <<à stato uno sbaglio sin dallâinizio.>> Mi guarda come se si sentisse in colpa per avermi conosciuta. Nonostante tutto è stato lui a imbattersi in me. Non sono stata io a voler approfondire la nostra conoscenza quella sera e di dirgli di difendermi. Non so dire se sia stato un bene o un male. Forse se non lâavessi conosciuto la mia vita sarebbe ancora stata normale e monotona. Lavoro, casa, amiche, genitori. Niente Cade, niente pianti, niente addominali da baciare o accarezzare. < mano salda sulla porta. < < < < Sono infuriata. < < âChe?â < < < < < Forse ha una famiglia segreta che tiene segregata in qualche parte di Hilo e non vuole dirlo a nessuno. Oppure è un assassino di ragazze e io gli faccio pena e non lo fa, per questo con me è diverso? < < < < < < < < Non so perché ma penso di aver detto qualcosa in più di quello che avrei dovuto dire. Gli occhi di Cade si illuminano e le labbra si piegano in un sorriso. < âE adesso cosa penserà mai?â < âSi Cade. Mi piaci sin dal primo momento che ti ho visto. Non si capisce? Perché dovevi capitare proprio a me?â < voglio certo dirgli la verità . Non ora. Non qui. Vorrei che i miei sentimenti fossero ricambiati ma non è così. < < < < âA che gioco stiamo giocando?â Chiede la vocina. < < < < âCosa vorrà dirmi di così enigmatico?â < < < Apro la porta e scendo per le scale. Non fa niente per fermarmi, rimane in silenzio. Dâaltronde glielâho detto io di non seguirmi. Mi fa male parlargli in questo modo ma ogni volta rovina sempre tutto. Perché è così sfuggente? Non riesco a capirlo, prima mi bacia, mi butta sul letto e poi mi respinge. Sono più confusa di prima. Mi giro e guardo verso la porta di Cade ma è chiusa. Una scossa di dolore colpisce il mio cuore. Faccio un sospiro e riprendo a scendere gli scalini. à stato tutta la notte sveglio per me, ha acconsentito a portarmi a casa sua, ha fatto allontanare immediatamente da me quel ragazzo quando mi ha trovata. E si è infuriato con lui perché mi ha fatto del> Balbetto. <