– Interessante. Penso che tu abbia le capacità per evolvere ulteriormente, ma per il momento è sufficiente. Puoi procedere alla prossima sfida, l'incontro con l'Indù. Lui è un uomo saggio, che viene da lontano, specializzato negli ultimi quattro peccati capitali. Se avrai successo con lui, potrai proseguire dritto fino alla terza sfida.
– Non sono così sicuro di poter essere aiutato da questo Indù. È davvero affidabile?
– Se hai ancora dei dubbi, vuol dire che non sei ancora pronto. Ma se vuoi veramente arrivare alla conoscenza allora non hai scelta. La mia parte è stata fatta, ora tocca a te e al tuo nuovo maestro.
– Dove posso trovarlo?
– Vive proprio qui, sulla montagna, sul versante nord occidentale, in una piccola casa. Quando lo vedi, digli che sei stato mandato dallo spirito della montagna. Egli sarà pronto ad aiutarti.
– Grazie di tutto guardiano. Non ti dimenticherò mai.
– Non preoccuparti, ci vedremo ancora perché avrai di nuovo bisogno di me e lo stesso dei miei consigli. Buona fortuna nel tuo percorso verso la ricerca di Dio, possa tu realizzare i tuoi sogni più reconditi.
Immediatamente il guardiano se ne va senza lasciare traccia. Ma chi era lei esattamente? Fino ad oggi non l’avevo ancora scoperto, nonostante avessi trascorso con lei molto tempo. L’unica certezza in quel momento era che lei faceva parte della montagna e dei misteri del mondo e che non meritava di essere dimenticata da nessuno. Dopo il suo addio decido di riposarmi per un poco, dopodiché avrei cominciato a prepararmi per l’incontro con il misterioso Indù.
L’incontro con l’Indù
La tappa appena superata mi fa provare un senso di felicità, ma allo stesso tempo mi lascia inquieto. Quali sfide e pericoli mi restano ancora da affrontare? Che tipo di metodi avrebbe adottato l’Indù? Queste sono solo alcune delle domande che affollano la mia mente, riflettendo sulla mia situazione, sono sempre più convinto della mia preparazione e del fatto di non dover giudicare qualcuno ancor prima di conoscerlo. Grazie a queste convinzioni guardo dentro di me e comincio a credere che le conoscenze acquisite in passato mi avrebbero dato le certezze necessarie per affrontare finalmente questo nuovo maestro. Sono pieno di coraggio e conto le sei sfide che mi separano dall’evoluzione totale come veggente e come uomo. La notte oscura si avvicina.
Pochi secondi dopo mi concentro sul mio essere interiore, respirando ed espirando profondamente e finalmente prendo una decisione: è giunto il momento di andare a conoscere l’Indù, avevo una missione da compiere. Riacquisto speranza e mi avvio verso il luogo che il guardiano mi aveva indicato, inizio in questo momento a sentire un po’ d’ansia e di paura dell’ignoto, nonostante io sia il veggente e sia stato preparato ai pericoli dalla più temibile delle caverne che si possano trovare nel mondo. Chi è quell’uomo che mi suscita una tale reazione? Certamente non un uomo ordinario. Il fatto che lui domini il mistero degli ultimi quattro peccati capitali lo rende ancor più misterioso. Sarebbe davvero un privilegio vivere con un uomo del genere, anche per poco tempo. Inizio poi a rilassarmi e aumento il passo, in quanto la curiosità di conoscerlo è sempre più forte. Vado avanti nel percorso e mi trovo ben presto a metà strada. Sento che le mie forze opposte sono in subbuglio e mi sforzo per controllarle. Qualsiasi passo falso potrebbe risultare fatale. Il mio passo svelto fa navigare la mia mente attraverso tempo e spazio, cercando risposte alla condizione umana. L’avventura passata, le mie ombre e la mia evoluzione sono solo alcune delle situazioni che rivivo. A proposito della prima di queste, ricordo molto bene l’ultima volta che scalai la montagna cercando il mio destino ed i miei sogni; Fui in grado di arrivare in cima ad una montagna del genere, dove incontrai il guardiano, il fantasma, il giovane, il bambino e mi confrontai con le loro conoscenze, che insieme alle varie sfide mi donarono molta più sicurezza di quella che non avessi precedentemente. Dopo aver superato numerosi ostacoli entrai finalmente nella grotta e in ultima istanza divenni un potente veggente, in grado di scoprire i profondi misteri e i miracoli del tempo e dello spazio. Grazie a tutte queste qualità, sono stato in grado di riunire le forze opposte, ma questa è stata solo la prima fase della mia evoluzione. La mia sfida era molto più grande di quanto avessi mai immaginato. Tra le tante prove da affrontare, c'è stata quella di controllare la mia forza, i miei desideri e di comprendere profondamente la notte oscura, una cosa che recentemente ho vissuto in modo intenso. Quella parte oscura della mia vita che ancora mi preoccupa, che non ho ancora superato e a causa della quale non sarei stato in grado di comprendere nessuna delle varie notti oscure attraverso le quali le altre persone passano. Tutto questo potrebbe essere racchiuso in una parola: Evoluzione. È necessario evolversi ancora come veggente e come uomo per giungere in futuro al percorso che porta al padre, senza risentimenti, senza sofferenze e senza paura. Far parte dei giusti è il mio obiettivo principale. Tuttavia, non posso pensare solo a me stesso e dimenticare gli altri compagni che combattono ogni giorno in una società ingiusta e perfida. Devo trovare delle soluzioni alternative in modo che anche loro si evolvano, nonostante tutte le difficoltà imposte dalla società capitalistica e dalle élite. Beh, questo è un argomento per un libro futuro, ora devo concentrarmi completamente nel comprendere la notte oscura e superarla. proseguo per la mia strada e poco più tardi riesco a intravedere la casetta. In questo momento il mio cuore ha un sussulto e si ferma in contemplazione. Riesco a riprendermi dallo shock e inizio di nuovo a camminare nella direzione indicata. Vicino alla porta, busso e subito mi si fa incontro un uomo magro, sulla sessantina, con la pelle abbronzata, il corpo ben definito, vestito con abiti tipici del suo paese d'origine. Inizia a parlarmi:
– Chi sei? Che cosa vuoi? Sappi che ero assorto in un sonno ristoratore.
– Sono spiacente di disturbarla ma sono stato mandato perché ho estreme necessità. Lo spirito della montagna mi ha mandato da lei ed il mio obiettivo è quello di comprendere pienamente i segreti della notte oscura dell’anima e per questo devo ottenere le conoscenze necessarie in modo da poter continuare con la mia nuova carriera di scrittore.
– Così tu sei quell’uomo famoso che ha affrontato la grotta ed il suo fuoco. Il guardiano mi ha già parlato della tua situazione. Vieni, entra nella mia umile dimora in modo da conoscerci meglio.
Accetto l’invito immediatamente ed entro con lui. Entrando nella sua casa sento delle vibrazioni positive emanate dal luogo stesso, che mi rilassano molto. Approfitto della situazione per osservare tutto nei dettagli, noto un letto, una cassa, un tavolo, delle sedie ed alcune strane pitture. Lui comincia a parlarmi di nuovo:
– Siediti qui. - mi passa una sedia- e parlami delle tue aspirazioni e ricerche.
– Mi chiamo Aldivan, veggente o figlio di Dio. Tutto è partito approssimativamente un anno fa, quando stanco della solita routine e monotonia, decisi di fare un disperato tentativo per realizzare il mio sogno quasi impossibile. Il tentativo fu quello di scalare una montagna alla fine del mondo, che veniva definita sacra. Quando giunsi là iniziai a salire e dopo aver superato molte difficoltà ed ostacoli finalmente raggiunsi la cima. Là incontrai una strana donna che si faceva chiamare guardiano, signora della montagna, la quale promise di aiutarmi nella mia ricerca. In questo modo riuscii a completare tutte le sfide così mi fu concesso di entrare nella sacra grotta, un posto in grado di realizzare i più profondi desideri dell'umanità. Senza pensare alle conseguenze vi entrai, affrontai i tranelli ed arrivai infine alla camera segreta, la stanza dove divenni “il veggente”, un’evoluzione che mi rese capace di compiere miracoli attraverso il tempo e lo spazio. Dopodiché riuscii a compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, che risultò un successo. Riuscii quindi a controllare e a raccogliere le forze opposte. Tutto ciò non rappresentò altro che la prima tappa sul cammino dell’evoluzione, ora voglio completare la seconda tappa, che consiste nel comprendere i misteri di un tema molto complesso, quello della notte oscura dell’anima. Per questo motivo sono tornato indietro e sono sicuro che lei potrà aiutarmi in qualche modo ad andare avanti nel mio percorso.
– La tua storia è molto interessante, sebbene io ti debba avvertire che la notte oscura è imprevedibile e piena di pericoli. Sappi che molti mortali hanno voluto fortemente comprendere i misteri più profondi della notte oscura, ma ognuno di loro ha fallito, pagando ad un certo punto del loro percorso il prezzo più alto. Sei sicuro di voler proseguire?
– Sono stato avvertito dei rischi, ma se non potrò sbarazzarmi dei demoni della notte oscura non avrò mai pace e non sarò mai in grado di capire con imparzialità le differenti notti oscure che forse possono essere rivelate. È assolutamente necessario che prosegua. Cosa dovrei fare per superare i prossimi ostacoli?
– In primo luogo, è necessario che tu ti trasferisca in questa piccola casa, perché io voglio essere a conoscenza di tutte le tue debolezze e paure. Se non sarai in grado di controllarle, esse potranno distruggerti. In vista delle prossime tre tappe ci accingiamo a perfezionare la tua meditazione e le tue capacità di viaggio astrale. Con quelle conoscenze, insieme all'autocontrollo supererai i tranelli della vita e della morte.
– Quindi devo prima tornare alla mia capanna per prendere i miei effetti personali.
– Vacci subito, siamo già a corto di tempo. Dovrai superare le prossime tre fasi qui sulla montagna.
Lo saluto e mi avvio verso la mia capanna.
Perfezionamento
All'inizio del cammino inizio a riflettere e ad analizzare il primo incontro con l'Indù. Ho notato il suo impressionante aspetto fisico, oltre ad essere un personaggio molto misterioso. Inoltre, egli ha accettato di aiutarmi che è la cosa più importante. Per percorrere la via delle tenebre ho veramente bisogno di qualcuno con un'esperienza simile. Quali sarebbero stati i suoi reali obiettivi? Non ne ho idea, ma potevano essere simili ai miei. E se tutto fosse andato per il meglio, le nostre strade verso la ricerca dell’evoluzione sarebbero potute avanzare insieme. Un’evoluzione strettamente necessaria per il proseguo della mia carriera. Solo dopo questa sarei stato adatto ad analizzare con imparzialità le situazioni legate alla rivelazione finale che sto cercando.
Nella precedente avventura, sono riuscito a controllare e raccogliere le forze opposte. Per quanto riguarda questa avventura, l'obiettivo fondamentale è quello di comprendere appieno la notte oscura, una fase che tutti dobbiamo passare. Su questo percorso ho già portato a termine tre sfide, aiutato dal guardiano e mi sento pronto per affrontare quelle con il nuovo maestro, l'Indù. Grazie a lui forse avrei superato tutti i pericoli, sono perfino pronto a pagare un prezzo abbastanza alto per arrivare alla conoscenza.
Per un attimo dimentico le mie preoccupazioni, le paure e i dubbi, concentrandomi maggiormente sul cammino e sul mio comportamento con l'Indù. Dopo aver riflettuto un po', sento che avrei dovuto dare prova di sicurezza e di serenità, anche se non mi sento così certo. Dopo tutto, egli sembra essere un maestro severo e autoritario con i suoi discepoli. Ebbene, ciò che è veramente importante è che i suoi metodi siano efficienti, perché solo lui è in grado di controllare gli ultimi quattro peccati capitali. È l'unico ormai a cui posso affidarmi per scoprire come raggiungere il mio scopo.
Senza pensare ad altro, continuo a camminare. Ancora pochi passi e sono già a metà della distanza, il che mi fa sentire più felice, perché vorrei raggiungere in fretta la capanna che ho costruito e dire addio al luogo dove avevo trascorso i primi giorni sulla montagna. La mia nuova residenza sarebbe stata una casetta al fianco di una persona sconosciuta, un Indù che aveva promesso di aiutarmi nel mio cammino. Questa è stata una decisione solo sua, che io ancora non capisco se sia o meno la migliore.
In poco tempo raggiungo la cabina. Qui una leggera angoscia attraversa il mio cuore e i miei sensi, ma io ancora non so quale sia la ragione. forse un presentimento? Beh, è difficile da dire. In questo momento mi sento ancora perso e confuso a causa degli ultimi eventi avvenuti. L'unica cosa di cui sono sicuro è il mio obiettivo principale: continuare l’evoluzione in cerca di comprendere il significato e la profondità della mia notte oscura, e di quella degli altri e solo allora avere una mente aperta, pronta per la rivelazione finale. Per raggiungere il successo, sono pronto a fare tutti i sacrifici necessari ed il primo sarà quello di andare a vivere a casa di uno sconosciuto, anche se per un breve periodo di tempo. Ebbene, l'indù deve avere le sue ragioni per aver preso una simile decisione e la mia missione, come discepolo, consiste nell’ascoltarlo attentamente e nel fare del mio meglio per superare le avversità. Io continuo a camminare e finalmente arrivo alla capanna. La priorità è quella di fare la valigia. Dopodiché, decido di contemplare per un attimo il luogo dove ho trascorso le prime notti sulla montagna. Dopo una breve analisi, arrivo alla conclusione che è stato tutto molto speciale fin dalla prima volta che sono stato qui. Di questo lasso di tempo, mi ricordo i dubbi, le incertezze e la paura che sono riuscito a superare per riuscire ad entrare nella grotta. Al momento sono un veggente in cerca dell'evoluzione e del successo. Appena finito questo momento, dico finalmente addio a questo luogo, afferro la valigia e parto verso la mia nuova casa. Compio il viaggio di ritorno con serenità e convinzione. Sono ormai pronto per affrontare nuove sfide e per iniziare una vita nella nuova abitazione. Casualmente, entro e mi ritrovo faccia a faccia con l'Indù, che si trova in posizione meditativa. Immediatamente, esce dalla trance e invita anche me a sedermi. Obbedisco subito e comincia a parlare:
– Stavo meditando per rendere chiare le risposte su come troverai il coraggio di affrontare l'ignoto. Questo è parte del tuo io ed è importante per iniziare una buona evoluzione.
– Medito anch’io quando ho un po’ di tempo, ma ultimamente non l’ho fatto perché le preoccupazioni non mi lasciano la mente libera e serena.
– Devi capire che la meditazione è essenziale per superare nuove sfide. Inoltre, studiandoti attentamente mi sono reso conto che ancora non padroneggi tutte le tecniche meditative necessarie. Di conseguenza non ne trai pienamente beneficio.
– Sono pronto ad imparare, la prego di insegnarmi le tecniche corrette.
– Amo coloro che imparano con passione, seguimi quindi!
Obbedisco prontamente, perché sono molto curioso di imparare le sue tecniche. Questo mi aiuterà davvero a percorrere una strada sicura legata alla mia ricerca? Non sono sicuro di questo, ma sono comunque pronto a rischiare per poter poi raccogliere i frutti del lavoro più avanti. Poco dopo entriamo in uno stretto tracciato verso il lato nord della montagna. In questo momento mi viene in mente la prima sfida e le cose che ho appreso portandola a termine. Là ho scoperto l'origine della notte oscura e l’esempio di orgoglio più famoso di tutti i tempi. Inoltre ho imparato che l'umiltà è l'opposto dell'orgoglio ed è la via più adatta per evolversi.
Tra gli esempi di umiltà che la storia ci ha dato c'è quello di Gesù, che ci ha insegnato che per essere grandi, dobbiamo servire gli altri. È questo esattamente quello che voglio trovare nel sentiero della notte oscura dell'anima. Nel mio libro, grazie alle mie azioni, voglio incantare i cuori delle persone e far sognare molta gente, facendogli dimenticare, anche solo per pochi istanti, le preoccupazioni, le delusioni e le ingiustizie della vita. Con questo obiettivo ben impresso nella mente, continuo a seguire l'uomo che ha promesso di risvegliar i miei sensi e le mie percezioni, al fine di scoprire i segreti della meditazione. Il nostro ritmo è veloce e in breve tempo arriviamo al lago, dove ho già affrontato una sfida. Il maestro ricomincia a parlarmi:
– Siamo arrivati al posto che volevo raggiungere. Coloro in grado di meditare in modo corretto sul lago, diventano in grado di trascendere il passato, il presente e il futuro. Questo fenomeno si verifica qui perché la montagna è sacra. Sei pronto? Ti dirò come agire: Prima di entrare in acqua, concentrati mentalmente con l'obiettivo di eliminare ogni traccia di odio, disperazione e sfiducia. Dopo aver portato a termine questa fase, lasciati andare completamente al potere dell'ignoto. Una volta pronto, sarai in grado di camminare sulle acque e meditando troverai le tue rivelazioni. Vieni, ti mostro come farlo.
– Aspetta, non penso di aver capito bene, Dovrei lasciarmi completamente andare al potere dell’ignoto? Che significa?
Senza nessuna risposta, l'Indù entra nel lago e inizia a camminare sulla sua superficie come se fosse un Dio. Quando arriva esattamente a metà, mi saluta, chiamandomi. Anche senza sapere cosa fare, mi faccio coraggio e decido di correre il rischio di entrare nel lago. Faccio i primi passi e rimango deluso da me stesso per non essere in grado di emulare il maestro. Mi grida alcune parole di incoraggiamento e continua a camminare. Quando raggiungo esattamente il luogo in cui si trova il maestro, lui mi prende per mano, e, come per miracolo anche io sono in grado di camminare sulle acque. Dunque mi metto in posizione meditativa e seguo le istruzioni dell'Indù. Chiudendo gli occhi ho un impatto brutale con una visione: In pochi secondo vedo l'inizio, la metà e la fine di tutto. L'inizio rappresenta il concepimento, il miracolo della vita. Vedo il respiro del Creatore proveniente da luoghi lontani inaccessibili agli esseri umani. Poco prima di esso, vedo un gruppo di angeli che spiegano una missione agli spiriti, quella di venire sulla terra. In questo incontro vedo il fuoco, la luce e le tenebre riunite. Per quanto riguarda la metà, essa rappresenta il passaggio dell'essere umano attraverso la vita terrena. In questa fase si distinguono l'infanzia, la giovinezza e la maturità. Nella mia visione appaiono la dolcezza di un bambino che è cresciuto con esperienze soprannaturali le quali gli causano grande paura e sofferenza, e per questo subisce ingiustizie da parte della famiglia e della società. Nonostante gli ostacoli e le battute d'arresto, riesce a creare e a mantenere intatti dei sogni nobili e giusti. Uno di questi consiste nel mostrare a tutto il mondo la via migliore per evolversi e per raggiungere il successo e la felicità sognati. Inseguendo quel sogno, l'ormai giovane è tenuto a correre alcuni rischi, ma vince e alla fine riesce a diventare il veggente dei libri, esperto nel trasformare vite e nell’incantare cuori. In questo percorso, lui vive una serie di avventure che lo conducono alla consacrazione. Alla fine, riesce a portare a termine la sua missione e dona la sua anima alle forze benigne dell'Universo. In questo preciso momento, le visioni svaniscono e torno alla normalità. Aprendo gli occhi mi rendo conto di essere ancora in equilibrio sull'acqua, da solo, con il maestro che si trova sulla riva del lago. Sono impaurito, comincio ad affondare e mi metto a nuotare. Uscendo dall'acqua, sento di non essere più la stessa persona.
– Come sono riuscito a farlo? Non riesco a capire maestro.
– Lasciami spiegare. Avevi solo bisogno di una spinta per riuscire a stare in equilibrio sulle acque, perché ti mancava la convinzione necessaria per riuscire a farlo. Sentendoti sicuro e rilassato ci sei riuscito. E poi? Hai visto il tuo futuro?
– L’ho visto, ma non chiaramente. Mi ha fatto stare veramente bene e sono sempre più convinto di poter riuscire a realizzare i miei sogni.
– Tutti i sogni sono possibili da realizzare e l'universo è sempre pronto ad aiutare. Purtroppo, sono poche le persone che persistono nelle loro idee. È a quel punto che il fallimento e l'illusione prendono il sopravvento. Non ti preoccupare, il tuo caso è diverso. Vedo che hai tutto ciò che serve per stare tra i migliori.
– Sono felice di sentirlo dire. In tutta la mia esistenza ho inseguito il mio destino e venire a sapere che sarò ricompensato mi rende felice e pronto ad affrontare nuove sfide. Quale sarà la prossima tappa?
– Ora dovrai imparare ad usare correttamente il viaggio astrale, e questo sarà possibile solo in un luogo sacro a te già noto: la grotta della disperazione, dove è iniziato il tuo sogno l'ultima volta.
– Molto bene, sono pronto. Andiamo?
L'Indù annuisce, così ci avviamo subito verso il lato occidentale della cima della montagna. All'inizio del percorso, c'è un silenzio preoccupante tutto intorno, che forse sta ad anticipare i pericoli che entrambi stiamo correndo, perché la grotta, mia vecchia amica, è davvero in grado di sbarrare la via ai sogni e alle vite umane. Lo so fin dall'avventura precedente, quando ho dovuto superare insidie difficili. Ci rifletto un po' su e finisco per concludere che, se non fosse per il mio spirito avventuroso, non avrei mai accettato una tale offerta così folle.
Cosa mi aspetta? Un nuovo incontro con la grotta potrebbe certamente riaffermare il mio essere veggente e trasformarmi ancora una volta, tramite il viaggio astrale. D'altra parte, se avessi fallito tutto sarebbe stato perso per sempre e non avrei mai raggiunto miei sogni e i miei progetti. Cerco di non pensare a questa eventualità e proseguo a fianco dell'Indù, ma a passo più determinato e svelto. In tal modo copriamo velocemente la distanza. E subito dopo mi trovo davanti al luogo dove tutto ebbe inizio. Cerco di controllare le mie emozioni, andiamo avanti fino all'ingresso e a questo punto, l'Indù mi da le ultime raccomandazioni, mi dice addio e mi dice che è meglio per me continuare da solo adesso. Capisco cosa intende dire e sono assolutamente pronto ad affrontare una nuova sfida. Siamo di nuovo io e la grotta. Inizio a camminare a passo svelto, ma con attenzione. Come mi aspettavo, il percorso è pieno di insidie, ma questa volta, a differenza di quella precedente, sono in grado di superarle facilmente, utilizzando i miei trucchi da veggente. Dopo pochi passi mi sento subito stanco e mi prendo un attimo per riflettere sugli ultimi avvenimenti. La grotta è diventata più clemente o ha avuto pietà di me? O forse sono più preparato io rispetto all'ultima volta? Una di queste opzioni è quella giusta, ma in questo momento non so davvero quale. Dopo essermi riposato, continuo a camminare attraverso le gallerie della grotta, alla ricerca delle tracce o dei segnali che stavo cercando. Nonostante continui ad avanzare sempre più all'interno, non riesco a vedere nulla. Proseguo il mio cammino speranzoso e temporalmente non definito, in quanto l'atmosfera della grotta è diversa da tutto ciò che io abbia mai visto prima, finalmente mi appaiono di fronte due porte. Mi ci fermo davanti e mi chiedo che cosa significhino esattamente! Ho qualche dubbio, il mio maestro attuale non mi ha dato alcun indizio per capire in quale direzione andare. Senza via d'uscita, decido di chiamare in causa i miei poteri da veggente e, dopo qualche sforzo sono in grado di visualizzare la loro aura. Grazie alle informazioni ricevute, posso considerare il mio problema risolto, sono riuscito a vedere che una rappresenta la luce pura e l'altra la notte oscura dell'anima. Analizzando entrambe le opzioni deduco che il percorso della luce pura è il mio percorso, in quanto rappresenta le denunce e le scelte difficili nella vita di ogni essere umano. Ma ciò nonostante credo che non sia il momento adatto per seguire quel percorso. Solo il percorso della notte oscura dell'anima rappresenta la conoscenza vera e propria e il punto in cui ci allontaniamo da Dio per pensare solo a noi stessi, al nostro egoismo e alla nostra vanità. Tralasciando il primo, credo che questo percorso sia fatto apposta per aiutarmi a comprendere cosa ne era di me prima che diventassi il veggente. Sicuro della mia scelta apro la porta di sinistra (quella della notte oscura dell'anima). Aprendola, una forza soffocante mi risucchia dentro e subito mi ritrovo all'interno di una grande camera, triste e poco illuminata, piena di immagini di santi. Cammino verso il centro e lì riesco a leggere una frase sul pavimento. C'è scritto: Scegli il tuo santo e buona fortuna. Ho alcune opzioni tra le quali scegliere, ci sono: il santo dei disperati, il santo delle cause perse, il santo degli oppressi, il santo dei viaggiatori. Io con calma valuto la situazione e le mie esigenze. Non sono disperato come l'ultima volta che sono entrato nella grotta, né sono nel torto, quindi questi santi non vanno bene per me. Sono in questo luogo proprio alla ricerca di un viaggio oltre i sensi per cercare di scoprire i miei poteri reali. Elimino quindi le opzioni superflue e decido di scegliere il santo dei viaggiatori. A scelta fatta, tocco il santo prescelto e così facendo diverse porte mi si aprono davanti e su una di esse c'è scritto: viaggio astrale o spirituale. Senza più alcun dubbio, mi incammino verso di essa e come la apro accade una cosa imprevista. Improvvisamente, i miei sensi si risvegliano ed il mio spirito inizia a vagare per tempi e spazi lontani. In questo viaggio, nulla sembra molto chiaro, ma riesco a intravedere le tenebre, la sofferenza, la confusione e tanto dolore. Vedo il coraggio di un uomo che combatte dentro di sé una guerra interminabile contro la sua notte oscura dell'anima. In questa lotta scorgo battaglie vinte e perse allo stesso tempo. Vedo anche la notte oscura rafforzarsi ogni volta che lui sbaglia, e la disperazione che cade su quel miserabile. Nel piano spirituale, ci sono già dei mondi in lotta per l'anima di quell'uomo. Alla fine di un breve lasso di tempo scorgo una piccola luce che potrebbe essere la sua salvezza. Questa luce è intensa e la notte oscura scompare in sua presenza, ma l'uomo si comporta con un atteggiamento sbagliato. Forse il suo pentimento non è davvero genuino? La notte oscura è rimasta ancora nel suo cuore? Prima che possa ottenere qualsiasi risposta, l'esperienza si conclude e ritorno alla normalità. La porta si chiude e io vengo riportato indietro nella stessa camera di prima. Senza trovare nient'altro di interessante decido di prendere la via del ritorno. Dopo pochi istanti sono già alle gallerie e camminando rapidamente in 2 ore riesco ad uscire dalla grotta. Uscendo, incontro di nuovo l'Indù e mi avvicino a lui per le prime considerazioni.